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Tra Meloni e Giubileo, il “miracolo di Natale”
Si apre l’Anno Santo, al via il Giubileo. “Miracolo civile” o “miracolo di Natale”, c’è chi parla anche di esempio dell’Italia “che fa squadra”. In politica la premier Meloni accelera sui migranti in Albania e smonta il caso Salvini. Sallusti-Travaglio double faces. Le prime pagine
“L’esempio dell’Italia che fa squadra”, così il Messaggero di Caltagirone saluta, con un editoriale del direttore Guido Boffo. l’avvio dell’Anno Santo. Stasera alle ore 19.00 Papa Francesco aprirà la porta della Basilica di San Pietro. La fotonotizia della premier Meloni e del sindaco Gualtieri, gomito a gomito ieri a Roma per l’inaugurazione di piazza Pia, insieme a Salvini, Rocca, Mantovano, campeggia su quasi tutti i quotidiani. La premier rivolta al sindaco di Roma: “Bene il metodo Giubileo”, sintetizza nel sommarietto Repubblica.
IL GIUBILEO INIZIA CON IL “MIRACOLO DI NATALE”, COPYRIGHT IL RIFORMISTA
Se per Meloni è “un miracolo civile”, per il Riformista è “il miracolo di Natale”, anche se “per le infrastrutture non si dovrebbe aspettare l’Anno Santo”, è la postilla.
Un Natale che, come titola Avvenire, il quotidiano dei Vescovi, “apre le porte a un anno di speranza”. Proprio alla speranza è intitolato infatti il Giubileo 2025. E di “Natale, tempo di speranza” parla anche l’Osservatore Romano.
Sul Pontefice, con il suo “Forza Francesco!”, si concentra in apertura lo storico quotidiano romano Il Tempo. Sullo sfondo ci sono sempre i conflitti in Terra Santa, in Ucraina. A loro guardano gli altri due quotidiani romani. “Il Giubileo contro le guerre” titola il Messaggero, “Il Giubileo per la pace” è l’apertura di Repubblica. Due titoli che esprimono lo stesso concetto, due titoli simili ma diversi. Come chiusa, non si può fare altro che condividere la vignetta di Giannelli.
MELONI ACCELERA SUI TRASFERIMENTI DEI MIGRANTI IN ALBANIA CON LA SPONDA UE
In assenza di interviste politiche roboanti, un classico dei quotidiani la Vigilia di Natale, che torneranno nelle edicole il 27 dicembre, l’altro tema del giorno è il vertice di Palazzo Chigi voluto da Giorgia Meloni, in apertura sul Corriere della Sera e su La Stampa. La premier ha deciso di accelerare sui trasferimenti dei migranti in Albania a partire da gennaio. “C’è l’accordo con l’Ue e la Cassazione ci dà ragione. (…) Ora che la competenza sui trasferimenti passa alle corti d’Apello, le cose miglioreranno” è il ragionamento della presidente del Consiglio. Al centro ci sono le dinamiche interne alla maggioranza di governo, con i retroscena dei principali giornali concordi nel messaggio che Meloni avrebbe ribadito a Matteo Salvini: non ci saranno rimpasti. E con l’invito, più o meno esplicito al leader della Lega, a concentrarsi sul Ponte sullo Stretto, verso il quale sarà confermato il sostegno della premier.
IL BUON NATALE DI SALLUSTI E DI TRAVAGLIO
Siamo a fine anno ed è tempo di bilanci e di prospettive. E per farsi un’idea dell’aria che tira, è sufficiente dare un’occhiata al Giornale e al Fatto quotidiano. “Buon Natale (alla faccia loro”) è l’editoriale di Alessandro Sallusti. In cui per “loro” intende i “rancorosi, mediocri e frustati”, coloro in sostanza che dicevano che “gli italiani a Natale non avrebbero potuto e dovuto arrivarci, quantomeno non da uomini liberi, quantomeno con in tasca almeno quei due soldi necessari per comprare anche il più modesto dei regali”. E poi, in apertura, lo sguardo rivolto al 2025, al “nuovo ano di Giorgia: famiglie, Sud e tasse”. Forse un lapsus o una gaffe, ma la parola “tasse” nel titolo, associata a famiglie e Sud, non sembra il massimo. Sallusti, tra l’altro, come racconta Caruso sul Foglio, potrebbe essere l’asso della manica di Matteo Salvini quale canidato sindaco di Milano, che potrebbe mettere d’accordo tutto il centrodestra.
Di contro, ecco invece quali sono secondo il Fatto quotidiano i “regali di Natale” del governo Meloni: “Più armi, meno indagini e treni fermi”. Tra fan e detrattori, arriva l’ultimo sondaggio dell’anno di Alessandra Ghisleri su La Stampa. Nel quale viene confermato come dietro Meloni e Schlein ci sia il vuoto dei partiti. Con la premier che, “nonostante tutte le sollecitazioni – osserva la sondaggista di Euromedia Research – Meloni ha dimostrato una solida leadership, riuscendo a mantenere l’unità della coalizione malgrado le sottili discrepanze tra i partiti suoi alleati”. Salvini e Tajani sono avvisati.