Meloni contro “la cultura woke” per il cinquantennale del Niaf, Trump risponde rilanciando un controverso post di un utente Maga, in cui si dice che l’Italia si starebbe allontanando da Bruxelles sui dazi e contestualmente riducendo le risorse in campo per l’Ucraina. Ecco cos’è successo
LA SPECIAL RELATIONSHIP
Negli ultimi giorni la “special relationship” tra Donald Trump e Giorgia Meloni pare vivere una nuova primavera, non senza qualche imbarazzo da parte della nostra premier. Prima il siparietto a Sharm el Sheikh in cui il presidente USA ne ha lodato i meriti, soprattutto esteriori, poi il post in cui lanciava la sua autobiografia, con allegato il link all’acquisto.
IL CINQUANTENNALE DEL NIAF
L’ultimo episodio si è verificato a margine del cinquantennale del Niaf (National Italian American Foundation) a Washington, in cui si celebrava il legame tra Stati Uniti e Belpaese, sempre molto sentito da ambo le parti.
Pur non potendo essere presente – lo era invece la sorella Arianna, che ha guidato la delegazione italiana di lobbisti e policy makers – Giorgia Meloni ha tenuto a inviare un messaggio alle oltre 2.000 persone presenti nel salone delle feste dello storico hotel Hilton della capitale americana.
MELONI AL NIAF: “IL COLOMBUS DAY RESTA”. ECCO IL VIDEO
Come del resto il Presidente della Repubblica. Se però Mattarella, com’è d’uopo, si è tenuto su un registro istituzionale, la presidente del Consiglio ha optato invece su un tono in linea con le ultime uscite in cui non ha lesinato attacchi all’opposizione. L’invettiva contro la “cultura woke” aderisce molto alla narrazione della Casa Bianca, tanto da sembrare un messaggio in conto terzi approntato per blandire il tycoon.
Il riferimento era alle riserve sorte negli ultimi anni rispetto alla celebrazione del Columbus Day, che sarebbe irriguardosa nei confronti dei nativi americani. Secondo la premier si tratterebbe di tentativi di “cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione”.
IL POST DI TRUMP CHE IMBARAZZA MELONI
Un assist che Donald Trump non ha lasciato cadere nel nulla, ricambiando a suo modo. Sul suo social Truth, il tycoon rilancia il post di un utente Maga, in cui si loda Meloni e si sostiene che l’Italia sarebbe pronta a negoziare accordi commerciali diretti con gli Stati Uniti, in barba alle relazioni con i partner europei e al diritto comunitario, e a “ridimensionare” il sostegno a Kiev.
(TS: 18 Oct 21:32 ET)
— Trump Truth Social Posts On X (@TrumpTruthOnX) October 19, 2025
Da Palazzo Chigi non sono giunte smentite, né naturalmente annunci formali su una svolta di questo tipo. Il rilancio del presidente trasforma però il video, di per sé privo di alcuna verifica e contrario alla posizione espressa pubblicamente dall’Italia, potenzialmente in un fatto politico.
TRUMP-MELONI, UNA VICINANZA COMPLICATA
Benché si tratti di uno scenario improbabile, i prossimi giorni ci diranno se questo avvicinamento rimarrà prevalentemente simbolico o se si tradurrà in scelte politiche concrete. La “camaraderie” tra le due sponde dell’Atlantico, benché utile sul piano della comunicazione pubblica, rischia però di giocare a sfavore di Giorgia Meloni.
Trascinata sul crinale scivoloso che è l’habitat naturale di Trump, dove il bon ton istituzionale viene spesso sacrificato sull’altare della narrazione social, la premier rischia di farsi coinvolgere in fraintendimenti diplomatici che nel nostro Paese e in Europa rischiano di non passare inosservati.