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Tutte le sparate di Durigon, ma chi è l’intoccabile fedelissimo di Salvini?

Durigon

Ennesimo imbarazzo per le dichiarazioni del sottosegretario leghista Claudio Durigon, fedelissimo di Matteo Salvini: “Il parco Falcone-Borsellino? Intitoliamolo ad Arnaldo Mussolini”. Asse Pd-M5S: pronta la mozione di sfiducia

Nuova bufera sul sottosegretario della Lega Claudio Durigon, che ha proposto di rinominare “Arnaldo Mussolini” un giardino pubblico di Latina, intitolato oggi ai due eroi nazionali della lotta alla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

“Il parco Falcone-Borsellino? Intitoliamolo ad Arnaldo Mussolini”. “Dobbiamo essere orgogliosi del nostro passato da coloni”. Dopo le sue dichiarazioni sono arrivate una pioggia di critiche da quasi tutti gli schieramenti politici ed è pronta – secondo Ansa – una mozione di sfiducia.

LE ACCUSE DI FASCISMO

Il nome che Durigon vorrebbe al posto di Falcone e Borsellino è quello di Arnaldo Mussolini, fratello del Duce Benito. Come ha scritto il Fatto Quotidiano, “Sicuramente Mussolini junior era una figura minore […] ma ci sono però anche aspetti oscuri e inquietanti, come la tangente pagata in Gran Bretagna le cui prove si sarebbero trovate nella borsa di Matteotti nel momento del suo assassinio. Questo elemento lo rende a ben vedere più empatico alla destra (e non solo, beninteso, alla destra) attuale ed enfatizza ancora di più la contrapposizione simbolica coi due magistrati assassinati, tanto più in un contesto territoriale nel quale, come del resto in molti altri, tra criminalità mafiosa e certa politica esistono varie commistioni e complicità”.

LE ALTRE GAFFE

Durigon era già finito altre volte sulle prime pagine dei giornali per alcune dichiarazioni che continuano a far discutere. Tra queste si ricorda la gaffe ad Agorà, quando scrisse alla lavagna “E sicura” senza accento, in una domanda per il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

durigon

La dichiarazione più inquietante è però quella fatta in merito allo scandalo dei 49 milioni della Lega. Come ricorda il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, Durigon non ha mai chiarito cosa intendesse quando ha detto che il generale della Guardia di finanza che indaga sui 49 milioni della Lega “l’abbiamo messo noi”.

CHI È DURIGON

Claudio Durigon è nato a Roma nel 1971, i suoi nonni hanno origini venete e si sono trasferiti – come ricorda TGCOM24 – nell’Agro pontino durante il fascismo. Nel 1996 ha iniziato a lavorare come operaio alla Pfizer, fino al 2009, iscrivendosi al sindacato UGL.

Nel 2018 si avvicina alla Lega, diventa responsabile del partito nel dipartimento Lavoro, per poi essere eletto alla Camera diventando sottosegretario al lavoro nel governo Conte I.

Nel 2021 diventa coordinatore della Lega nel Lazio e si avvicina sempre più a Matteo Salvini, diventando un suo fedelissimo. Nel governo Draghi è attualmente sottosegretario al Ministero dell’economia.

LE REAZIONI

“Fuori luogo rispolverare nostalgie neofasciste! Claudio Durigon è un sottosegretario di Stato. E la nostra Costituzione è chiaramente anti-fascista. La piazza di Latina continuerà a portare i nomi dei magistrati anti Mafia Falcone e Borsellino non solo perché sono dei simboli ma anche perché ci ricordano ogni giorno cosa significa lottare per il bene comune e difendere la nostra Democrazia”. Ha commentato con un post su Facebook l’eurodeputata del M5S Daniela Rondinelli.

Altre critiche sono piovute da quasi tutti gli schieramenti politici, che stanno chiedendo nelle ultime ore una mozione di sfiducia per Durigon. Enrico Letta e Luigi Di Maio hanno commentato: “Faccia un passo indietro”. Così come il ministro Stefano Patuanelli: “Incompatibile la sua permanenza nel governo”.

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