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Tutte le sparate di Vittorio Feltri, capolista FDI a Milano

L’ex direttore di Libero, Vittorio Feltri, scende in campo come capolista di Fratelli d’Italia a Milano e chissà quante ne dovremo sentire…

A dare la notizia è stata la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che, dopo la presentazione del suo libro, si è detta “estremamente fiera di annunciare, non solo che il direttore Vittorio Feltri ha deciso di iscriversi a Fratelli d’Italia, ma anche che l’abbiamo convinto con facilità a guidare la nostra lista per le prossime amministrative a Milano”.

Vittorio Feltri, 78 anni, è la prima volta che si candida in un’elezione. Nel 2017, Silvio Berlusconi gli propose di candidarsi come senatore, ma lui rispose: “Guadagnerei di meno rispetto a quanto prendo ora, sarei veramente un suicida, uno stupido”.

Adesso, però, ha accettato di scendere in campo e deliziarci con chissà quali altre “perle” nei prossimi mesi. Intanto riepiloghiamo alcune delle sue tristemente memorabili sparate, consapevoli che troppe altre ne seguiranno.

CONTRO I VEGANI

“Più scemi dei vegani neppure i marziani”, così li definì a proposito della notizia del ricovero per denutrizione di un bambino di quasi due anni – figlio di una coppia vegana.

CONTRO GRETA THUNBERG

Feltri, che ha sempre una buona parola per tutti, non ha risparmiato nemmeno la giovane attivista svedese Greta Thunberg, definendola più volte “Gretina”.

CONTRO CONTE

Pure sull’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, Feltri ha sparato a zero, scrivendo nell’aprile 2020 su Libero che “resiste [nell’incarico di premier, ndr], sebbene stia inanellando una serie di puttanate spaventose, a cominciare dai chilometrici editti leggendo i quali ci si perde, viene l’emicrania e serve ingerire urgentemente un Moment. Perché Conte non ce la fa a rinunciare a un incarico più grande di lui? Elementare: non capisce un cazzo, come tutti quelli che in passato hanno occupato la sua poltrona”.

CONTRO RAGGI E LE DONNE

“Patata bollente”, titolò anni fa Libero, parlando della prima cittadina Virginia Raggi. Parole sessiste che non passarono inosservate, tanto da mandare a processo sia l’allora direttore del quotidiano Feltri che il direttore responsabile Pietro Senaldi.

Sempre per rimanere in tema di volgarità, ecco un altro post pubblicato ad aprile scorso:

CONTRO I MERIDIONALI

Feltri ha poi problemi pure con i meridionali ai quali ha dedicato parole di disprezzo in tv definendoli “inferiori”: “Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi? I meridionali in molti casi sono inferiori”, disse al programma Fuori dal coro di Rete 4.

E a chi non fosse chiaro ha ribadito il concetto: “Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d’inferiorità. Io non credo ai complessi d’inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”.

SHITSTORMING

Il problema è che Feltri non si tiene tutto questo per sé. Tra social e tv riesce infatti a mettere in moto la macchina dello shitstorming che fomenta persone che non vedono l’ora di commentare e accanirsi sul bersaglio di turno. Non è un caso se proprio per l’episodio dei meridionali si è parlato di istigazione all’odio tanto che l’Agcom in quella occasione diffidò Mediaset per accertata “violazione del regolamento di contrasto all’hate speech”.

Stesso discorso per il rientro di Silvia Romano in Italia dopo più di 500 giorni di prigionia, quando Feltri scrisse su Twitter: “Siamo tutti contenti della liberazione di Silvia Romano. Lo saremmo di più se ci dicessero quanto s’è dovuto pagare di riscatto”. Post che ha inevitabilmente istigato odio e risentimento anche in una vicenda in cui non ce n’era lo spazio.

Insomma, per usare una frase di Nanni Moretti “le parole sono importanti”, ma forse Feltri non lo sa.

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