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Tutte le tappe di avvicinamento alla manovra economica
Dal Piano strutturale di Bilancio al Documento programmatico, ecco le date e le scadenze in vista della manovra economica
Il calendario di avvicinamento alla terza manovra economica del Governo Meloni è cerchiato da numerose date in rosso. A partire da venerdì 20 settembre, data entro la quale l’Italia, insieme agli altri 26 Paesi Ue, dovrà presentare – almeno in teoria – il piano pluriennale di spesa, ovvero la prima importante scadenza del nuovo Patto di stabilità.
COS’È IL PIANO STRUTTURALE DI BILANCIO
Formalmente è stato denominato Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psbmt) ed è il primo atto formale conseguente alla riattivazione dei vincoli e delle procedure del Patto di stabilità e crescita, sospesi per fronteggiare gli effetti economici della pandemia Covid e modificati dalla riforma entrata in vigore alla fine dello scorso aprile.
L’obiettivo principale del documento – come ricorda Public policy – è la definizione di una traiettoria per il nuovo aggregato di riferimento, la spesa netta, per il rientro dai deficit eccessivi, da realizzare attraverso un piano di durata di 4 anni, estendibile fino a 7 nel rispetto di particolari criteri.
Il Piano sostituisce la Nota di aggiornamento al Def (Nadef); sarà presentato al Parlamento con la ripresa dei lavori, mentre la discussione parlamentare dovrebbe avvenire con l’approvazione di una risoluzione ad hoc. La scadenza per la presentazione del Piano alla Commissione europea – il 20 settembre – potrà essere estesa di qualche settimana su richiesta (ma fino al 15 ottobre, al massimo).
PERCHÉ QUASI TUTTI I PAESI UE SONO IN RITARDO
Solo “un paio” di Paesi infatti potrebbero arrivare in tempo. L’Italia sforerà di qualche giorno. Il Mef punta a portare il documento in Cdm il 17 e attendere poi le revisioni Istat del 23 per includere eventuali aggiornamenti nel piano e trasmetterlo quindi al Parlamento, dove l’esame partirà a inizio ottobre.
Uno schema previsto a grandi linee anche nella gran parte degli altri Paesi Ue, con l’attesa dell’aggiornamento dei dati statistici dalle autorità nazionali e qualche giorno ancora per il passaggio in Parlamento.
Tra i ‘ritardatari’ ci sono perfino alcuni Paesi falchi sui conti come Germania o Olanda, che pure con i piani non devono garantire un aggiustamento strutturale (come l’Italia). Francia e Belgio, invece, sono rallentati per i negoziati sulla formazione del governo.
ENTRO IL 15 OTTOBRE L’INVIO DEL DPB ALLA COMMISSIONE UE
Di Manovra vera e propria si comincerà a parlare dal mese di ottobre: entro il 15 del mese è infatti previsto l’invio alla Commissione Ue, all’Eurogruppo e al Parlamento del Documento programmatico di bilancio (Dpb) che, tra le altre cose, illustra – in forma sintetica (con tabelle) e standardizzata – “i provvedimenti della manovra di finanza pubblica proposta dal Governo per il conseguimento degli obiettivi programmatici e l’impatto sui conti pubblici e sulla crescita economica” si legge sul sito del Dipartimento del Tesoro del Mef.
POI LA PRESENTAZIONE DEL DDL BILANCIO IN PARLAMENTO
Entro il 20 ottobre, invece, il Governo dovrebbe presentare il ddl Bilancio in Parlamento. Sempre più frequentemente, però, entro questa data si ha il via libera del ddl in Cdm, per procedere alla successiva presentazione in Parlamento – con l’avvio della sessione di bilancio – tra fine ottobre e inizio novembre.
I PASSAGGI FINALI DELL’ITER DELLA LEGGE DI BILANCIO
Bisognerà attendere fino al 30 novembre, invece, per un primo parere sulla legge di Bilancio italiana da parte della Commissione Ue. Il limite invalicabile per l’esame della manovra resta il 31 dicembre, data entro la quale questa andrà approvata da entrambi i rami del Parlamento, pena l’avvio dell’esercizio provvisorio. L’esame del ddl Bilancio alla Camera – da qui partirà l’iter quest’anno – potrebbe essere anticipato, come l’anno scorso, dalla presentazione di un apposito decreto Fiscale.