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Tutti i no di Davide Casaleggio per salvare l’M5S

Il presidente di Rousseau Davide Casaleggio dice no al terzo mandato e alla segreteria politica del M5s: “viola impegni e principi del Movimento”

“Il terzo mandato è un problema solo per chi non vuole rispettare gli impegni presi o i principi del M5s”. Lo ha detto al Corriere della Sera in una lunga intervista il presidente di Rousseau, Davide Casaleggio, bocciando l’ipotesi della nascita di una segreteria politica nel M5s. “In alcune interviste ho visto proporre segreterie partitiche che dovrebbero prendere le decisioni su candidature, programma e regole del M5s al posto degli iscritti. Questo snaturerebbe il M5s e ovviamente sarei contrario” ha spiegato Casaleggio.

SULLE TENSIONI INTERNE AL MOVIMENTO

Casaleggio, interrogato dal Corriere sulle tensioni con una parte del movimento, ha spiegato la sua prospettiva: “Ho la fortuna di non dover mediare nulla a mio favore, ma solo rilanciare sempre più in alto l’idea di Movimento che in molti hanno e vorrebbero irrobustire dando maggiore centralità ai cittadini e agli iscritti. Ad esempio, sarebbe rivoluzionario definire un processo che si occupasse di rendere ancora più trasparenti e ispirate alla meritocrazia le migliaia di nomine pubbliche su cui il Movimento può agire in questi mesi, come ad esempio abbiamo già fatto in passato dando la possibilità agli iscritti di definire il nome del Presidente della Repubblica”.

IL TERZO MANDATO

“Il terzo mandato è un problema solo per chi non vuole rispettare gli impegni presi o i principi del M5s. Molti parlamentari con cui ho avuto modo di parlare sono pronti a mettersi a disposizione per poter passare le esperienze accumulate alle persone che tra due anni entreranno nelle istituzioni al loro posto e auspicherebbero un programma più strutturato di passaggio di testimone virtuale. Si riconoscono facilmente, solitamente sono quelli che lavorano, rispettano le regole e non sono ossessionati dal parlare di poltrone ogni giorno”.

SEGRETERIA POLITICA O TEAM DEL FUTURO

Casaleggio difende la formula del Team del Futuro (“la nuova modalità di organizzazione del M5s composta da 204 persone che hanno il compito di supportare il Capo Politico”): “Spero vivamente che non diventi solo un modo per ratificare quesiti già scritti o decisioni già prese. Mi piacerebbe ci fosse un dibattito sulle idee sul futuro dell’Italia e non sulle poltrone”.

LA APP ROUSSEAU X

Davide Casaleggio sta per lanciare una app chiamata Rousseau X nel momento più difficile per il M5s. “Con la nuova App Rousseau X i cittadini avranno un nuovo strumento per partecipare attivamente e per decidere la linea politica del Movimento. Gli iscritti potranno votare, leggere ogni giorno le notizie del Blog delle Stelle, scoprire gli eventi organizzati dai portavoce locali o gli incontri formativi della scuola di Rousseau, ma potranno anche personalizzare il proprio profilo Attivista e, subito dopo la prima fase di beta testing, potranno anche cercare altri iscritti o eletti della propria regione. Questa App mostra anche una grande novità. La App è infatti un progetto Open Source ed è stata sviluppata con un lavoro di diversi mesi attraverso la collaborazione di programmatori e designer che hanno deciso di contribuire a questo progetto aperto e inclusivo”.

IL FUTURO DI ROUSSEAU

Sul futuro della piattaforma e dell’intero movimento, Casaleggio ha dichiarato: “Rousseau è l’ecosistema all’interno del quale si evolvono le idee, le decisioni e la partecipazione del M5s. Lo abbiamo sempre definito il cuore del Movimento e i trapianti di cuore sono sempre delicati”.

SU VITO CRIMI E GLI STATI GENERALI

Casaleggio ha detto che “Organizzare incontri fisici in questo periodo credo possa risultare difficile. Momenti di confronto digitali ne abbiamo avuti diversi. Forse finiremo con organizzarne altri simili. Lo scorso anno gli iscritti hanno dato il loro parere su varie aree organizzative e sulle regole del Movimento e siamo arrivati a costruire e votare ad esempio l’organizzazione del Movimento, il Team del Futuro, all’inizio di quest’anno. Spero vivamente che non diventi solo un modo per ratificare quesiti già scritti o decisioni già prese. Mi piacerebbe ci fosse un dibattito sulle idee sul futuro dell’Italia e non sulle poltrone. Magari anche su quali investimenti del Recovery Fund possano avere un maggior moltiplicatore in termini occupazionali, di fatturato per i settori e di valore per il Paese”.

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