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Centristi

Tutti pazzi per il centro: Cesa tra Lega e FI, il ritorno di Cuffaro, i flirt di Calenda

Nella maggioranza è caccia ai centristi: Tajani punta all’UdC, Cuffaro tratta con la Lega, Meloni strizza l’occhio ai cattolici e guarda a Calenda

Fatta la destra, ora tocca al centro. Anche perché le regionali sono alla porta, la base elettorale va ampliata, e poi si sa che moderati e cattolici sono il miglior collante per tenere insieme le coalizioni. Così tutt’e tre le forze di governo cercano il proprio partner ideale per fare coppia al grande ballo del centrismo, tra chi conosce bene i passi e chi improvvisa.

LA MISSIONE DI TAJANI

Tajani s’è portato già avanti, fresco di mandato consegnatogli dagli eredi di Berlusconi: la missione è  ricostituire una forza centrista che guardi al mondo liberale e cristiano, in grado di proporsi come guida della coalizione. Ed effettivamente una naturale propensione, sua e del partito, a pendere verso posizioni più moderate rispetto agli alleati di governo, ci sarebbe, come si è notato a più riprese, quando il vicepremier ha promesso grandi aperture sul piano dei diritti, salvo poi smorzare le sue stesse dichiarazioni.

IL MATRIMONIO FI-UDC

Ora Forza Italia ci riprova con l’UdC, cercando un matrimonio nazionale con la forza guidata da Lorenzo Cesa. Che nel frattempo ha abbandonato i propositi di proseguire le intese con la Lega messe in campo alle ultime europee. Un patto propiziato, tra gli altri, dai buoni uffici di Nino Minardo, presidente della commissione Difesa della Camera e fino a poco fa punto di riferimento della Lega terrona, ora tornato proprio tra le fila degli azzurri.

LE TENSIONI DEL CARROCCIO

Se al Nord tiene banco la questione della vannaccizzazione, nel Meridione lo spauracchio dei leghisti è la cuffarizzazione. A Salvini serve stringere un patto col centro soprattutto in Sicilia, per il ponte e per tenere testa a Schifani, che gode dell’appoggio dagli altri due alleati di governo (benché il clima tra gli azzurri sia ultimamente molto agitato) – e ha già avuto modo di scontrarsi con il ministro dei Trasporti in occasione della nomina di Annalisa Tardino.

IL RITORNO DI CUFFARO

Così è tornato di moda il nome di Totò Cuffaro, riabilitato alla politica dopo la condanna per favoreggiamento aggravato dall’avere agevolato la mafia. L’ex governatore da tempo cerca di rientrare sulla scena nazionale con la sua nuova Dc, ma Tajani gli ha sbarrato la strada.

E Cuffaro ha pensato bene di spostare il baricentro delle trattative: secondo il Foglio, starebbe intessendo un accordo con Luca Sammartino, il “ras delle preferenze” approdato alla Lega dal centro e ora stratega delle mosse leghiste in Sicilia, offrendo al Carroccio di presentare le liste insieme alle regionali del 2027. La contropartita? Due seggi in Parlamento per la sua Dc.

MELONI TRA CATTOLICI E CENTRISTI

Intanto Giorgia Meloni non resta a guardare. L’agenda della premier ultimamente s’è fatta fitta di appuntamenti con il mondo cattolico e centrista. Dopo la standing ovation al Meeting di Rimini, sarà anche alla festa dell’UdC in programma sabato e domenica a Roma.

…CON UN OCCHIO A CALENDA

E intanto continuano le manovre di avvicinamento ad Azione, al cui congresso s’era fatta vedere a marzo. La passerella verso la maggioranza via Noi Moderati è stata aperta da Mariastella Gelmini e Mara Carfagna: chissà che, visti i punti in comune con la premier e la difficile convivenza con 5 Stelle e Avs, non ci faccia un pensiero anche Carlo Calenda.

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