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Twitter non si ferma più. Dopo Trump censura anche Libero?

Sull’account del quotidiano Libero compare il messaggio: “L’avviso qui presente ti viene mostrato poiché l’account in questione ha eseguito delle attività sospette. Vuoi davvero proseguire?”, nuovo caso di censura da parte di Twitter?

Forse avrà tutti i diritti per farlo, visto che, come abbiamo già chiarito parlando con un esperto di comunicazione, i social sono piattaforme private e per starci occorre rispettare regole che vengono imposte dall’alto, e sottoscritte da tutti noi al momento dell’iscrizione. Ma se fosse realmente un caso di censura, il social network non ne uscirebbe troppo bene dato che cade proprio a pochi giorni dal ban di Donald Trump, mentre il mondo si interroga se sia giusto o meno che pochi uomini della Silicon Valley abbiano tutto questo potere (o siano i soli detentori dei soli megafoni online). Ma andiamo con ordine.

TWITTER CENSURA DAVVERO LIBERO?

Al momento non sappiamo cosa sia successo. Anche perché il profilo del quotidiano non è stato né chiuso né bloccato: semplicemente, per accedere al profilo occorre superare un disclaimer in cui si legge: “Attenzione: questo account è temporaneamente limitato L’avviso qui presente ti viene mostrato poiché l’account in questione ha eseguito delle attività sospette. Vuoi davvero proseguire?”

twitter censura libero

Twitter dal canto suo non ha fornito motivazioni. E anche su questo bisognerà discutere, dal momento che questo genere di provvedimenti, vista la serietà delle conseguenze che comportano, soprattutto quando il soggetto non è un privato ma una persona giuridica che coi social lavora, andrebbero almeno motivati. Potrebbe essere scattata una sanzione per una violazione delle regole o, semplicemente, essersi scatenata una tempesta di segnalazioni da parte di altri utenti. In quest’ultimo caso occorrerebbe capire se sia stata orchestrata o si sia verificata una concomitanza per un cinguettio indigesto. Accedendo al profilo del quotidiano, dopo aver superato l’avviso, non appaiono Tweet particolarmente sopra le righe. Insomma, non più del solito considerato che parliamo di Libero.

 

Il solo post indigesto, che potrebbe aver scatenato la tempesta di segnalazioni, riguarda il presidente Sergio Mattarella e la “delirante teoria dei cospirazionisti americani” (per usare le parole del copy del tweet) secondo cui sarebbe un collega di lavoro di James Bond tra le file dell’MI6. Insomma, dopo il presidente degli Stati Uniti d’America ora Twitter censura anche i quotidiani, tutelati dalla Costituzione, come Libero? O ha risposto a segnalazioni degli utenti ed è intervenuto senza però prima avere accertato davvero la gravità della condotta? È possibile che il social non distingua tra account di persone fisiche e giuridiche e, in quest’ultimo caso, non sappia comprendere quando ha davanti un organo di stampa? Tutti interrogativi che non ci spingono certo ad apprezzare il modo in cui il social gestisce questo genere di situazioni.

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