Skip to content

L’ultima chance del governo. Chi sarà il nuovo commissario alla sanità in Calabria

scenari governo Conte

Il consulente del sindaco di Milano D’Andrea? L’ex commissario di Roma Tronca? Il neuropsichiatra infantile Mostarda o il direttore del centro trapianti di Reggio Calabria Mancini? Tutti i papabili alla poltrona più bollente d’Italia, dopo le figuracce del governo con Cotticelli, Zuccatelli e Gaudio

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo una serie di errori e ammissioni di colpe sulle nomine tutte sbagliate dei commissari alla Sanità in Calabria che si sono succeduti nei gironi scorsi (Saverio Cotticelli, Giuseppe Zuccatelli ed Eugenio Gaudio) si prepara a riunirsi oggi a Palazzo Chigi con i sindaci della Regione, i quali chiedono l’annullamento del debito sanitario e la fine del commissariamento. Il premier ha detto: “Mi dispiace per i calabresi che meritano una risposta, dopo anni di malasanità. Mi assumo la responsabilità. Dopo i passi falsi compiuti, avvertiamo la responsabilità di indicare la persona giusta, con adeguate competenze nell’organizzazione sanitaria e contabile”. Meglio tardi che mai.

FEDERICO MAURIZIO D’ANDREA: IL PIÙ GETTONATO

Tra i vari cv sul tavolo del Governo c’è quello di Federico Maurizio D’Andrea. Nato in provincia di Cosenza, a Cerchiara, è attualmente consulente del sindaco di Milano Beppe Sala nella commissione Trasparenza del Comune di Milano. D’Andrea, due lauree, ex ufficiale della Guardia di Finanza e nella prima metà degli anni Novanta detective del pool Mani Pulite, ha portato grandi risultati nella lotta alla corruzione italiana, prima con il pool della Procura di Milano, poi con Francesco Saverio Borrelli. Nella sua carriera è stato anche manager ai vertici di grandi aziende. D’Andrea, vanta importanti esperienze in Telecom Italia, Amsa, Metropolitane Milanesi, Bpm, Fondazione Fiera e A2A – oltre a essere stato anche presidente prima di Sogei e poi di Olivetti. Come riportato da Affari Italiani, D’Andrea, “rigidamente garantista e antigiustizialista, è stimato da destra e sinistra”.

IL PREFETTO FRANCESCO PAOLO TRONCA

Oltre a D’Andrea, si legge sul Sole 24 Ore, c’è anche il nome di un altro calabrese, Francesco Paolo Tronca, funzionario e accademico italiano, ma anche prefetto ed ex commissario straordinario di Roma dal 1 novembre 2015 al 22 giugno 2016. Tronca è anche membro del Consiglio di Stato dal 3 agosto 2017. Come D’Andrea, Tronca fa sapere che non ha ancora avuto contatti diretti con il Governo, ma ha anche aggiunto: “Ho sempre operato al servizio dello Stato e sono sempre al servizio dello Stato”. Per il prefetto la chiave per chiunque sia chiamato a svolgere un ruolo così delicato è: “Agire e pensare secondo il proprio senso di responsabilità”.

I MEDICI NARCISO MOSTARDA E PELLEGRINO MANCINI

Narciso Mostarda, non è calabrese bensì laziale, ha 58 anni, è laureato in medicina con specializzazione in neuropsichiatria infantile e management. Ha prestato servizio in qualità di dirigente psichiatra alla Asl Rm/C e alla Asl di Frosinone. Nel 2009 è stato assessore del Pd nel Comune di Frosinone. Nel 2016 è stato nominato dirigente della Asl Roma 6, dove lavora tuttora. Mostarda sarebbe il nome gradito in particolar modo da Pd e LeU. Pellegrino Mancini sarebbe invece il nome indicato da Matteo Salvini. Mancini attualmente è direttore del Centro regionale trapianti dell’ospedale Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria. Il medico, ignaro di tutto, ha chiarito di non conoscere Salvini e, anzi, come riportato dal Riformista, di mostrare un certo apprezzamento per il premier: “Non è un momento facile per nessuno, Conte ha affrontato egregiamente i problemi, ha portato avanti la baracca insieme al ministro Speranza”. Tuttavia, Mancini nutre dei dubbi sull’incarico: “Quello che sta succedendo non depone bene, rinunciano uno dopo l’altro, bisogna capire cosa avviene. Bisognerebbe capire, inoltre, quale sia il mandato che si riceve, qui la situazione è grave, le misure prese, la zona rossa era nelle cose”.

GRATTERI E GINO STRADA

Tra i tanti nomi che circolano, c’è anche quello di Nicola Gratteri, magistrato e Procuratore della Repubblica di Catanzaro dal 2016. Anche Gino Strada, che nei giorni scorsi si era detto indisponibile a ricoprire il ruolo di commissario (dopo la nomina di Gaudio), è in realtà già operativo in Calabria insieme alla Protezione Civile e non è del tutto uscito di scena dalla discussione sul nuovo commissario, almeno nelle intenzioni del ministro della Salute Roberto Speranza.

Intanto, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, 68 anni, di Forza Italia, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. E, come già scritto nel nostro articolo di ieri, il governo sapeva da maggio 2020 che in Calabria nessuno stava attuando il piano anti-Covid.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su