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Disastro sanità Calabria. Anche Gaudio si dimette

Strada Gaudio

Il maledetto posto di commissario alla Sanità in Calabria e le nomine tutte sbagliate di Conte e Speranza. Da Cotticelli a Zuccatelli, fino a Gaudio che fa scappare Gino Strada, ma poi ci ripensa e lascia prima ancora di insediarsi. La figuraccia del Governo…

Dalla scomparsa della presidente di Regione, Jole Santelli, continuano a susseguirsi eventi sconcertanti in Calabria. Dal Commissario alla sanità Saverio Cotticelli, prima ignaro di doversi occupare del piano Covid-19 della sua Regione poi non in grado di intendere e di volere perché “drogato”, a Giuseppe Zuccatelli e la sua infelice uscita sulle mascherine (che non servono a un ca…), passando per le avance a Gino Strada. Il primo è stato licenziato in diretta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il secondo dal ministro della Sanità, Roberto Speranza. Ieri la nomina del terzo Commissario in meno di due settimane, sarà la volta buona?

LA NOMINA

Per rimettere in sesto la sanità in Calabria e far fronte all’emergenza Covid-19, il governo ha scelto l’ex rettore dell’università La Sapienza Eugenio Gaudio. Medico di Cosenza, 64 anni, ha lavorato soprattutto in ambito accademico. È stato preside della facoltà di Medicina a L’Aquila e il suo mandato di rettore presso La Sapienza, iniziato nel 2014, si era concluso pochi giorni fa. Dallo scorso aprile è anche consulente del ministro dell’Università, Gaetano Manfredi.

COSA NON VA NEL CV DI GAUDIO

Gaudio, come riporta il quotidiano Domani, “è indagato dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati all’università. L’inchiesta nella quale è coinvolto Gaudio è stata avviata nel 2019 dal Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro e dalla pm Raffaella Vinciguerra. Sono 66 le persone coinvolte tra cui molti esponenti del mondo universitario etneo”. Sembra che per la sua posizione sia arrivato l’avviso delle conclusioni delle indagini, “Gaudio si è fatto interrogare e, spiegano fonti autorevoli, la sua difesa ha fatto riflettere gli inquirenti che al momento propendono per una richiesta di archiviazione nei suoi confronti. Tuttavia, la questione deve comunque ancora passare al vaglio di un giudice, che dovrà condividere o meno l’eventuale richiesta di archiviazione della procura di Catania”.

IL TANDEM CON GINO STRADA

Prima di nominare Gaudio, nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle, aveva proposto per il ruolo di Commissario il medico Gino Strada. Palazzo Chigi aveva fatto sapere che Strada sarebbe stato disponibile a far parte della squadra con una “delega speciale”. A seguito della nomina di Gaudio però, il fondatore di Emergency, ha preso le distanze con una lettera aperta in cui si dice disponibile “a discutere un possibile coinvolgimento su progetti concreti per l’emergenza sanitaria che siano di aiuto ai cittadini calabresi”, ma il tandem con Gaudio “semplicemente non esiste”.

COLPO DI SCENA: GAUDIO RINUNCIA ALL’INCARICO

Ma non c’è pericolo, il tandem Gaudio-Strada non si farà perché l’ex rettore non ha fatto in tempo ad acquisire la nomina che ha già rinunciato all’incarico. Gaudio, a seguito degli attacchi ricevuti in merito all’indagine a suo carico, non ha apprezzato il trattamento ricevuto: “Sono sempre colpito dall’imbarbarimento della politica. Le do una notizia in proposito: il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio”. A questo ha però aggiunto, come si legge su Repubblica, che alla base della decisione ci sarebbero dei motivi personali: “Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare. Sarebbe una sfida importante, mala famiglia per me è un valore”.

LA SANITÀ IN CALABRIA

A causa di un enorme debito e di storiche infiltrazioni della criminalità organizzata, dal 2009, l’assessorato alla Sanità della Regione è commissariato. Rientrata dal debito, la Calabria ha però smantellato il suo sistema sanitario, considerato il peggiore fra le regioni italiane. La settimana scorsa, infatti, il governo l’aveva inserita nella lista delle “regioni rosse”, non tanto per i numeri – inferiori rispetto ad altre regioni – ma alle effettive possibilità di riuscire a gestire l’emergenza con le strutture a disposizione.

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