“Di base” e conflittuale: c’è la firma del sindacato Usb sullo sciopero generale pro-Gaza condotto oggi nelle città italiane insieme alle associazioni di attivisti. Ecco chi sono e i motivi dietro la mobilitazione
L’Unione Sindacale di Base (Usb) è al centro della giornata di mobilitazione nazionale in favore di Gaza insieme a decine di realtà palestinesi e associazioni di studenti e attivisti.
La protesta, che ha visto piazze affollate e in alcuni casi tensioni con le forze dell’ordine, è un segnale di solidarietà verso la popolazione della Striscia e un richiamo al governo perché cambi posizione sulla crisi.
LO SCIOPERO PRO GAZA
Lo sciopero lanciato da Usb ha raccolto l’adesione di molte piazze italiane: mobilitazioni a Roma, Milano, Napoli, Genova, Torino, Firenze, Trieste, Ancona, Bari e Palermo, Trieste, Brindisi e Lecce, con un alto afflusso di persone, presidi ai porti, blocchi parziali dei trasporti e cortei centrali nelle grandi piazze. Nella Capitale Usb ha dato appuntamento nei pressi della stazione Termini e in altre città le iniziative hanno coinvolto lavoratori dei trasporti, della scuola e del settore pubblico, producendo forti disagi da Nord a Sud.
CHE COS’È IL SINDACATO USB
Nata nel 2010 come alternativa ai sindacati confederali tradizionali, l’Unione Sindacale di Base è una sigla di sindacalismo di base attiva da anni in Italia, nota per le iniziative di mobilitazione autonome.
USB si colloca nel campo del sindacalismo “di base” e conflittuale: privilegia azioni di piazza, scioperi settoriali e campagne di mobilitazione che collegano rivendicazioni salariali e contrattuali a temi più ampi (diritto alla casa, tutela dei migranti, politiche internazionali). Da punto di vista dell’articolazione, l’Usb si presenta come una confederazione intercategoriale suddivisa in federazioni e settori: fra le principali componenti figurano Usb Pubblico Impiego e l’Usb Lavoro Privato, oltre alle federazioni territoriali, alle strutture per pensionati e alle associazioni collegate, come quella per il diritto alla casa.
PERCHÉ LO SCIOPERO GENERALE
Nell’ultimo periodo l’organizzazione ha collegato la protesta sociale a temi di politica estera, sostenendo che la solidarietà internazionale e il rifiuto di politiche militari devono essere parte della piattaforma sindacale.
Il comunicato ufficiale con cui si proclamava la manifestazione odierna faceva esplicito riferimento al “genocidio da parte dello Stato di Israele” condotto nella Striscia di Gaza, motivando la convocazione dello sciopero con l’urgenza di bloccare ai rifornimenti militari a Tel Aviv e opporsi alle politiche economiche legate all’industria bellica.