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Vaccini, Confindustria Lombardia apre le fabbriche per accelerare

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Con il protocollo siglato tra la Regione e le parti sociali la Lombardia va verso la possibilità di fare 150mila vaccinazioni a settimana soltanto sui luoghi di lavoro

“Non possiamo rimanere inerti, il protocollo è una risposta chiara e concreta: vogliamo vaccinare il maggior numero possibile di persone in poco tempo”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti illustrando l’accordo appena firmato in Regione per mezzo del quale Confindustria Lombardia “apre le porte delle fabbriche, questo risultato è frutto della concretezza delle persone che ci hanno lavorato”.

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In Lombardia “possiamo arrivare a vaccinare dai 300mila ai 400mila lavoratori, e in poco tempo potremmo arrivare a cifre importanti se le vaccinazioni si potranno allargare anche ai familiari”, ha spiegato il presidente di Confindustria Lombardia, in occasione della presentazione del protocollo per le vaccinazioni in azienda, che partirà con le somministrazioni di massa.

“Abbiamo la possibilità di fare 150mila vaccinazioni a settimana”, ha aggiunto. Il protocollo in Lombardia per vaccinare in azienda prevede “il coinvolgimento dei sindacati. Ho detto ai miei amici sindacalisti che questa volta non bisogna gridare, bisogna fare”, ha continuato Bonometti. “Siamo convinti che nelle prossime settimane andremo a discutere con loro la procedura applicativa come abbiamo fatto per il contenimento dei contagi. Quindi massima apertura e disponibilità, ma dobbiamo affrontare le cose insieme”, ha aggiunto replicando così alle accuse dei sindacati che hanno lamentato di non essere stati coinvolti nella stesura del protocollo.

MORATTI: LOMBARDIA PUNTA A 170MILA VACCINAZIONI AL GIORNO

“In Lombardia vogliamo arrivare a regime a 170mila vaccinazioni al giorno, con più canali. L’ipotesi è flessibile, in base ai vaccini disponibili e alle categorie, il nostro piano è modulabile”. Lo ha detto la vicepresidente della Regione, Letizia Moratti, in conferenza stampa a Milano. “Lo vedremo con le adesioni”, ha risposto a chi gli chiedeva quante vaccinazioni si potrebbero fare con l’apertura delle fabbriche alle somministrazioni. Le aziende, ha precisato poi parlando dei vaccini in azienda, “non avranno alcun compenso” dalla Lombardia per questo servizio, e “questo canale aggiuntivo ci permette di alleggerire i costi della Regione per l’allestimento degli altri canali”.

L’obiettivo della Regione resta quello di concludere la “vaccinazione massiva entro giugno di quest’anno”, precisando di voler arrivare a vaccinare, però, “tutti coloro che hanno titolo per essere vaccinati”. La delibera sul protocollo per le vaccinazioni in azienda, anticipata a commissario e ministero della Salute, sarà inviata oggi al commissario, “da cui avremo le modalità con cui la delibera sarà applicata”.

LA LOMBARDIA SI MUOVE PER SPUTNIK

Restando sempre in Lombardia, ha fatto rumore e ha avuto eco internazionale la notizia che a Monza sarà prodotto lo Sputnik V. Antonio Di Naro, fondatore e presidente della società farmaceutica Adienne, che ha raggiunto con il fondo di investimento russo per la produzione nel proprio stabilimento di Caponago, oggi ha dichiarato: “Stiamo importando ancora la “ricetta”, dobbiamo fare i batch, chiamare le autorità per fargli vedere i risultati di questi batch, farci ispezionare, attendere una loro risposta, e poi se la loro risposta sarà positiva inizieremo a produrre dei lotti commerciali. Non so quando inizieremo a produrre questi lotti commerciali. È mio obiettivo comunque riuscire ad arrivare entro la fine dell’anno e avere già avuto l’ispezione”.

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