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Violenza sessuale e stalking, cosa dice il report della Criminalpol

Criminalpol violenza

Violenza di genere: i dati Criminalpol dipingono un fenomeno strutturale. E la politica si interroga.. e si divide

“Non abbiamo fatto abbastanza per proteggere le donne”. Con queste parole, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto sottolineare l’urgenza di un impegno concreto per contrastare la violenza di genere, nella Giornata internazionale dedicata a questo tema. L’appello arriva in un contesto segnato da dati allarmanti e da un acceso dibattito politico.

IL GOVERNO PUNTA AL TESTO UNICO, MA E’ POLEMICA SULL’IMMIGRAZIONE

L’esecutivo sta lavorando a un Testo Unico delle norme contro la violenza sulle donne, ma le discussioni si spostano sul terreno politico. La Premier Giorgia Meloni e il leader della Lega Matteo Salvini collegano l’aumento di maltrattamenti e abusi alla crescita dell’immigrazione, suscitando una dura replica delle opposizioni. Un tema divisivo che rischia di oscurare il cuore della questione: come prevenire e combattere una piaga che riguarda donne di ogni etnia e classe sociale.

COSA RIVELANO I DATI CRIMINAPOL

Secondo il report pubblicato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale di polizia, i cosiddetti “reati spia” contro le donne sono in aumento nel primo semestre del 2024:

Stalking: +6%, con le donne vittime nel 74% dei casi.
Maltrattamenti in famiglia: +15%, che interessano donne nell’81% dei casi.
Violenze sessuali: +8%, con il 91% delle vittime donne, di cui il 28% minorenni e il 77% italiane.

Il rapporto evidenzia come il fenomeno abbia assunto una dimensione strutturale, definendolo una “piaga sociale” per il numero e la giovane età delle vittime e degli aggressori. Le fasce più colpite sono le donne tra i 31 e i 44 anni (34%) e tra i 18 e i 30 anni (21%).

La presenza di stranieri tra gli autori di reati contro le donne varia a seconda della tipologia:

Atti persecutori: 18% sono commessi da stranieri.
Maltrattamenti in famiglia: 29%.
Violenze sessuali: 44%, a fronte di una popolazione straniera che rappresenta circa il 9% dei residenti in Italia.

Il dibattito politico su questi numeri rischia di semplificare una realtà complessa, ignorando le cause culturali e sociali alla base della violenza di genere. Dal report emerge anche un aumento di reati introdotti dal codice rosso:

Revenge porn: +22%.
Violazione dei provvedimenti di allontanamento: +38%.

Nonostante l’efficacia del codice rosso, gli esperti sottolineano che gli strumenti normativi non bastano. È indispensabile un profondo cambiamento culturale per superare stereotipi e mentalità che alimentano la violenza.

COME E’ LA SITUAZIONE IN EUROPA

Il problema della violenza di genere non è limitato all’Italia. In Europa, una donna su tre subisce abusi, e il 20% ha subito violenza fisica o sessuale da una persona diversa dal partner. Secondo Eurostat, i dati italiani sono lievemente superiori alla media europea, con il 31,7% delle donne vittime di violenze.

Il report della Direzione centrale della Polizia Criminale

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