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Nicola Borrelli

Caos al MiC, si dimette anche il dg cinema Borrelli. Ecco perché

Caos al Ministero della Cultura: Nicola Borrelli si dimette dopo il caso tax credit e l’inchiesta su Rexal Ford. È il secondo addio in tre giorni dopo Chiara Sbarigia.

Al MiC certi addii si consumano nel silenzio della notte. Dopo le dimissioni inaspettate di Chiara Sbarigia da presidente di Cinecittà, arrivano anche quelle del Direttore Generale Cinema e Audiovisivo Nicola Borrelli.

CHI È NICOLA BORRELLI

Borrelli era approdato al ministero nel 2005 e dal 2009 guidava la Direzione Cinema. Nominato dal ministro Sandro Bondi, era poi rimasto al suo posto con tutti gli esecutivi che si sono avvicendati, forte di un lungo curriculum nella gestione amministrativa, nella programmazione, nel bilancio e nella revisione cinematografica.

IL CASO TAX CREDIT A REXAL FORD E LA DIFESA DI BORRELLI

Il dirigente, tra i più longevi funzionari del ministero, sembrava poter mantenere il suo posto malgrado il clamoroso caso del tax credit concesso al presunto film di Rexal Ford, l’omicida di Villa Pamphili. “La documentazione appariva regolare.”, aveva dichiarato il dg, respingendo dubbi sulle procedure.

L’INTERVENTO DI GIULI

Il 27 giugno era stato lo stesso Giuli a consegnare agli inquirenti i materiali amministrativi custoditi negli uffici di piazza Santa Croce in Gerusalemme, a seguito della richiesta disposta dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del sostituto procuratore Antonio Verdi.

Ieri il ministro è tornato sul tema tax credit durante il question time alla Camera. “L’obiettivo del Governo è di rendere il tax credit un incentivo a prova di truffa” ha dichiarato, annunciando un decreto con nuove e più stringenti regole per il rilascio del tax credit, firmato già il 26 giugno. Una svolta arrivata però quando i buoi erano già scappati dalla stalla.

LE DIMISSIONI

Nella tarda notte la notizia delle dimissioni. In una nota ufficiale, il ministro Alessandro Giuli «prende atto, ringrazia Borrelli e gli conferma la propria stima per il lavoro svolto fin qui». Non vengono però specificate le ragioni formali dell’addio.

CAOS AL MIC

Caos che si aggiunge al caos. Quella di Borrelli è infatti la seconda uscita eccellente nell’arco di tre giorni, consumatasi in un’atmosfera di grande tensione tra i vertici del MiC.

Nella notte di domenica si era infatti dimessa Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà e già sottosegretaria, travolta dallo scoop sul “cardinale nero” Fabio Longo, il cosiddetto “sherpa” che avrebbe offerto denaro a giornalisti per favorire la sua protetta e la sottosegretaria Lucia Borgonzoni (ora per la successione di Sbarigia si pensa a Isabella Ciolfi, consigliere di amministrazione molto vicina all’AD Manuela Cacciamani e alla sottosegretaria).

Il ministro e la sottosegretaria provano a ostentare unità e comunità d’intenti, ma il doppio addio di due punti di riferimento istituzionali, conosciuti e rispettati dall’industria, sembrano confermare che sul cinema a via del Collegio Romano si stia consumando una guerra fratricida, con Giuli deciso a forzare la mano.

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