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Occhiuto

Chi c’era all’evento di Occhiuto a Palazzo Grazioli: la sfida dei liberal a Tajani

La “scossa liberale” di Roberto Occhiuto rischia di trasformarsi in un terremoto per il leader di Forza Italia Antonio Tajani, che si dice pronto al congresso.  Sarà testa a testa per la segreteria?

Qualcuno in vena d’ironia, l’ha chiamata la “corrente Sandokan”, alludendo al successo della serie tv girata in larga parte in Calabria e finanziata dalla Regione. Roberto Occhiuto parla piuttosto di “scossa liberale”, nata come “un sasso nello stagno” e poi “via via montata e percepita come una corrente”, mentre si scusa con gli imprenditori per un coinvolgimento che non intendeva come un appuntamento politico in senso stretto.

Sarà, intanto una significativa scelta di campo i partecipanti al convegno “In libertà, pensieri liberali per l’Italia’” – organizzato ieri a Palazzo Grazioli da Andrea Ruggieri, ex parlamentare, già direttore del Riformista e collaboratore di Berlusconi, poi escluso dalle liste di FI per volere di Tajani – l’hanno fatta.  Del resto, bisogna tenersi pronti: “da qui al congresso di Forza Italia di inizio 2027 manca un anno e mezzo e in un anno e mezzo succedono un sacco di cose”, sottolinea Occhiuto.

L’ENDORSEMENT DEI BERLUSCONI

L’evento ruotava tutto intorno all’intervento del governatore calabrese e vicesegretario di Forza Italia, che può contare sull’appoggio della famiglia Berlusconi per tentare la scalata al partito, o quantomeno per orientarne la direzione.

Lo dimostrano, oltre ai ripetuti contatti con Marina e alle parole di Pier Silvio di qualche giorno fa, la copertura mediatica dell’appuntamento – la Repubblica parla di ben 3 troupe Mediaset presenti, con tanto di diretta su Tgcom24 – e la lista dei partecipanti, tra cui figurava, insieme a svariati parlamentari e notabili di area liberale, Matilde Bruzzone Berlusconi, imparentata col Cavaliere poiché nuora del fratello Paolo, e scelta per l’occasione come rappresentante  della famiglia.

DERBY MODERATI VS LIBERAL IN FORZA ITALIA?

Chiarito che non si tratti del battesimo di una corrente – pratica che Occhiuto attribuisce al Pd, “tra tra i partiti più masochisti della storia italiana” – s’inizia però a parlare apertamente di congresso, argomento a suo modo insolito per un partito che in trent’anni non ha mai avuto il problema di scegliersi un leader.

Si delinea così una fronda interna a Forza Italia convinta che l’eredità di Berlusconi non passi per i toni pacati dell’attuale segretario, ma che ci voglia un impulso diverso per riprendersi un elettorato un tempo capace di guidare tutto il fronte del centrodestra.

Il partito di Silvio oggi “naviga galleggiando tra l’8 e il 9%, tradendo quell’impegno preso di arrivare al 20%” dice Occhiuto dal palco. Oltre “all’ottimo lavoro” di Meloni “non ci sono altri fermenti”, è dunque onere di Forza Italia fare “il pezzo di lavoro liberale che manca a questo governo”, su alcuni temi ancora “troppo conservatore”.

Insomma, tutti gli ingredienti per un derby tra i moderati di Tajani – in testa i capigruppo a Camera e Senato Maurizio Gasparri e Paolo Barelli e il suo portavoce Raffaele Nevi, che plaudono invece al controevento organizzato dal segretario a Milano – e i liberal di Occhiuto, pronti a raccogliere l’appello di Pier Silvio Berlusconi per  un cambio di rotta nel partito.

CHI C’ERA ALL’EVENTO DI OCCHIUTO

L’iniziativa di Occhiuto incassa intanto buoni risultati preliminari: in sala a Palazzo Grazioli oltre 20 parlamentari forzisti, circa un terzo del totale tra Camera e Senato. E gli endorser dal settore economico, da Uber a Ryanair, da Tim a Confagricoltura.

Tra i nomi dei presenti l’ad di Tim e delegato alla transizione digitale di Confindustria Pietro Labriola, Renato Mazzoncini, AD del gruppo A2A, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, Tony West, vice president di Uber, intervenuto in videomessaggio, l’AD di Ryanair Eddie Wilson, con cui Occhiuto lavora in sinergia per potenziare i flussi turistici verso la Calabria, oltre ai commentatori Nicola Porro e Roberto Arditti.

Non poteva  mancare la first lady calabrese Matilde Siracusano, moglie di Occhiuto e sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento. Corposa anche la rappresentanza parlamentare: innanzitutto Giorgio Mulé, vice presidente della Camera e contestatore di Schifani in Sicilia. Quindi Cristina Rossello, che siede come consigliere non esecutivo nel Cda di Fininvest, oltre a Tommaso Calderone, Rita Dalla Chiesa, Alessandro Cattaneo, Francesco Cannizzaro, Giovanni Arruzzolo, Francesco Paolo Sisto, Giuseppe Mangialavori, Mario Occhiuto, Erica Mazzetti, , Patrizia Marrocco, Ugo Cappellacci, Raffaele De Rosa, Paolo Emilio Russo, Licia Ronzulli, Claudio Lotito, Annarita Patriarca, Isabella De Monte, Catia Polidori, Andrea Orsini, Massimo Mallegni, Carlo Giacometto e Luca D’Alessandro.

A completare il quadro, altri esponenti locali degli azzurri: Pierluigi Caputo, consigliere regionale calabrese, l’assessore Gianluca Gallo e il deputato regionale siciliano Nicola D’Agostino.

In platea anche il tesoriere di Forza Italia Fabio Roscioli, dettaglio questo non di poco conto. Assente Deborah Bergamini, che si trovava a Bruxelles per il Consiglio europeo, timbrano il cartellino invece l’ex meloniano Manlio Messina e Naike Gruppioni, dopo i passaggi ad Azione, Italia Viva e Fratelli d’Italia.

 

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