Vittoria al fotofinish per il leader sovranista filo Trump, un esito che sorprende l’Europa
Karol Nawrocki, 42 anni, è il nuovo presidente della Polonia. La sua elezione, maturata nel corso della notte e in controtendenza rispetto ai sondaggi iniziali, ha sorpreso gran parte dell’Europa. Con il sostegno informale del partito sovranista PiS (Diritto e Giustizia) di Jarosław Kaczyński, Nawrocki ha sconfitto per un soffio il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, vicino al premier Donald Tusk. La sua candidatura indipendente, sostenuta da un programma fortemente nazionalista e anti-Ue, rappresenta una svolta a destra per il Paese.
UN PASSATO CONTROVERSO, LEADER SOVRANISTA FILO TRUMP
La biografia di Nawrocki è singolare e fuori dagli schemi tradizionali della politica. Laureato in storia, ha lavorato come buttafuori ed è stato coinvolto – secondo alcune fonti – anche nella gestione di un giro di prostituzione. È stato anche campione nazionale di sollevamento pesi in gioventù e pratica la boxe a livello amatoriale. Un profilo atipico che ha fatto discutere, ma che evidentemente ha fatto presa su una parte significativa dell’elettorato polacco.
Durante la campagna elettorale ha cercato con insistenza una foto con Donald Trump, gesto che ha chiaramente indicato il suo orientamento politico. La sua retorica populista, euroscettica e ultraconservatrice richiama quella dei leader della destra radicale internazionale: Trump, J.D. Vance negli Stati Uniti, Nigel Farage nel Regno Unito, Viktor Orbán in Ungheria e Alice Weidel dell’AfD tedesca. Non a caso, Marine Le Pen ha esultato per la sua vittoria, definendola una “sconfessione dell’oligarchia di Bruxelles”.
In queste ultime settimane i si è espresso contro l’invio di truppe polacche a sostegno dell’Ucraina e ha dichiarato la sua contrarietà all’ingresso di Kiev nella Nato. Ha inoltre promesso una linea dura sull’immigrazione, in continuità con l’approccio securitario e nazionalista che lo contraddistingue.
LE REAZIONI IN EUROPA
L’elezione di Nawrocki ha spaccato l’opinione pubblica europea. Ursula von der Leyen ha espresso le sue congratulazioni, auspicando che “l’ottima cooperazione” con la Polonia prosegua. Anche Viktor Orbán si è congratulato con entusiasmo, parlando di una “fantastica vittoria”. Di tono opposto le parole della capogruppo di Renew Europe, Valerie Hayer, secondo cui la vittoria del nazionalista polacco è “una cattiva notizia per l’Europa”, simbolo di una frattura sempre più netta tra sovranisti e progressisti.
La Commissione europea ha espresso “fiducia” nella possibilità che la Polonia prosegua nel percorso di riforme iniziato dal governo Tusk, soprattutto in materia di Stato di diritto. Nawrocki è visto da molti come il garante della restaurazione delle politiche promosse dal PiS tra il 2015 e il 2023, che Bruxelles aveva più volte criticato per le loro derive autoritarie. Con l’elezione di Nawrocki, si apre sicuramente una fase di forte incertezza politica in Polonia. La sua presidenza potrebbe mettersi di traverso alle riforme del governo di Donald Tusk e rafforzare le spinte sovraniste nel Paese.