Report torna sul caso Ghiglia ed estende l’inchiesta a tutto il Collegio dei garanti sulla protezione dei dati personali. Ecco chi sono i componenti
L’Autorità garante per la protezione dei dati personali si trova al centro di una tempesta politica e mediatica. La prima puntata stagionale di Report ha acceso i riflettori su uno dei suoi componenti, Agostino Ghiglia: il servizio andato in onda il 26 ottobre raccontava di un suo accesso nella sede romana di Fratelli d’Italia con l’auto di servizio – dove avrebbe incrociato anche Arianna Meloni – il giorno prima della maxi-multa alla trasmissione di Sigfrido Ranucci per la diffusione dell’audio privato relativo al caso Sangiuliano.
Di fronte al clamore dell’inchiesta, rilanciata anche nella seconda puntata ed estesa all’intero Collegio, l’opposizione chiede ora a gran voce le dimissioni di tutti i componenti, mentre si riapre l’annoso dibattito sulla responsabilità politica e sul funzionamento dell’Authority.
IL COLLEGIO DEL GARANTE SULLA PRIVACY: RUOLO E COMPOSIZIONE
L’Autorità per la protezione dei dati ha poteri di vigilanza e sanzione su questioni di privacy e trattamento dei dati; per questo la sua imparzialità è considerata cruciale. Il Collegio è composto da quattro membri eletti dal Parlamento – due dalla Camera e due dal Senato con un mandato di sette anni non rinnovabile. Gli attuali componenti sono stati nel luglio 2020, con un mandato di sette anni non rinnovabile.
DA CHI È COMPOSTO IL COLLEGIO DEL GARANTE SULLA PRIVACY
A presiederlo è Pasquale Stanzione, docente di diritto privato all’Università di Salerno e presidente del comitato scientifico della Link University, eletto in quota Pd. Al suo fianco c’è la Vicepresidente Ginevra Cerrina Feroni, professoressa ordinaria di diritto costituzionale all’Università di Firenze, già entrata nel toto-nomi per il Comune di Firenze, sostenuta dalla Lega.
Completano il collegio Agostino Ghiglia, ex parlamentare di Alleanza Nazionale e del Popolo della Libertà e amico personale delle sorelle Meloni, e Guido Scorza, avvocato specializzato in diritto informatico e privacy, nominato con l’appoggio del M5S.
L’INCHIESTA DI REPORT
In seguito alle anticipazioni della seconda puntata, Ghiglia avrebbe inoltrato una diffida alla Rai per richiedere il blocco della messa in onda, poi respinta dagli uffici legali della rete. Report ha quindi potuto mostrare nuovi elementi, portando alla luce le presunte manovre di Ghiglia per accelerare la discussione del reclamo presentato da Sangiuliano e dalla moglie Federica Corsini, avanzando l’ipotesi che il membro del Garante si sarebbe trovato in conflitto d’interesse anche in altre vicende che coinvolgevano esponenti politici di FdI, con ripercussioni sull’intero Collegio.
Nel caso specifico, la sanzione a Report per la diffusione dell’audio del caso Sangiuliano sarebbe stata comminata con il voto favorevole di Stanzione (che in quanto presidente può valere doppio in caso di stallo), Ghiglia e Cerrina Feroni, mentre Scorza si sarebbe astenuto.

