Scoppia il caso dossieraggio al Comune di Genova: l’ex assessore Sergio Gambino avrebbe agito contro Silvia Salis per screditarla. La Verità smentisce di aver ricevuto da lui le notizie
Un’inchiesta della Procura di Genova scuote il panorama politico locale e riporta le lancette alle ore più calde della campagna elettorale, quando l’attuale sindaca Silvia Salis fu pesantemente attaccata, dopo la rivelazione di un incidente stradale di cui sarebbe stata responsabile.
Protagonista della vicenda è oggi l’ex assessore alla Sicurezza e ai trasporti Sergio Gambino, indagato a vario titolo per rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio e corruzione, che nel frattempo si è autosospeso dal suo partito Fratelli d’Italia.
Tra i filoni dell’inchiesta a suo carico, uno in particolare riguarda il presunto dossieraggio politico alla vigilia delle comunali ai danni la candidata del centrosinistra, Silvia Salis, poi trionfatrice con oltre il 51% dei voti.
CHI È SERGIO GAMBINO
Sergio Gambino ha alle spalle un’esperienza decennale nella pubblica amministrazione genovese, dove si è ritagliato un ruolo da referente sui temi della sicurezza urbana. Entrato in Fratelli d’Italia fin dalle prime fasi di crescita del partito, viene rapidamente individuato come punto di riferimento per il centrodestra cittadino. Notoriamente vicino ai temi della “tolleranza zero” per la microcriminalità e critico verso le politiche dell’accoglienza, ha promosso campagne di controllo del territorio e di lotta agli illeciti urbani.
Nella giunta di Marco Bucci (2017‑2022) diviene Assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, e viene poi riconfermato nella squadra dell’ex vicesindaco Pietro Piciocchi fino al maggio 2025.
FU DOSSIERAGGIO?
Secondo l’inchiesta della Procura di Genova, nei giorni cruciali della campagna elettorale sarebbe stato predisposto un dossier per demonizzare Silvia Salis attraverso la rivelazione di un incidente stradale avvenuto un anno prima, in cui Salis aveva investito un pedone in violazione del Codice della Strada.
La notizia era stata poi divulgata da La Verità e strumentalizzata a fini elettorali per attaccare la futura sindaca, puntando sul tema della sicurezza stradale, pilastro della campagna di Gambino e di FdI, peraltro riportando informazioni poi rivelatesi false, come il particolare che la donna, quel giorno, sarebbe passata col rosso.
Secondo gli inquirenti, a trasmettere il documento riservato alla stampa sarebbe stato proprio Gambino, che lo avrebbe ricevuto dal comandante dei vigili urbani Gianluca Giurato, anch’egli indagato per rivelazione di segreti d’ufficio.
LA SMENTITA DE LA VERITÀ
Oggi il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro torna sulla vicenda e smentisce le ipotesi della procura, raccontando di essere venuto a conoscenza dell’incidente non tramite Gambino, ma attraverso i dettagli forniti la vittima e il suo avvocato.