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Marina Berlusconi

Cos’ha detto Marina Berlusconi su Trump e perché tira la giacchetta al governo

Marina Berlusconi prima elogia e poi tira la giacchetta del governo nel nome della continuità europea, suonando il campanello d’allarme su Trump e sullo “strapotere” delle big tech

Marina Berlusconi prova a dettare la linea della maggioranza sui rapporti con gli Usa. ll suo appello giunge nel day-after di Leone XIV, forse presagendo un giro di vento su Trump: “Dai papi ci si possono aspettare tanti miracoli, tante cose positive. Speriamo che possa anche aiutare da questo punto di vista”, scherza.

Il contesto è l’inaugurazione della rinnovata libreria Rizzoli nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Pur lodando l’operato del governo Meloni, la presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori, lancia una dura reprimenda nei confronti del presidente Usa e un allarme accorato sullo strapotere delle big tech, provando a far pressing sulla maggioranza affinché si tolga l’accento sulla special relationship e s’inizi a lavorare in armonia con i partner europei.

MARINA BERLUSCONI: “MELONI NELLA GIUSTA DIREZIONE NONOSTANTE CONTESTO DIFFICILE”

La premessa d’obbligo è il giudizio positivo sull’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio “sta facendo quello che è giusto fare, cioè si sta impegnando per mantenere uniti Italia, Europa e America. I dazi sono qualcosa di negativo per tutti, i controdazi altrettanto”, il  governo “sta facendo bene e muovendo nella giusta direzione, con responsabilità nella gestione della finanza pubblica. È riuscito a far tornare i conti nonostante i vincoli europei e una eredità difficile lasciata da chi ha usato i soldi pubblici come un bancomat”.

Ma gli elogi sono subito accompagnati da un’avvertenza: è fondamentale, ha detto, “non discostarsi nemmeno di un millimetro da questi valori e continui a muoversi in modo coerente e coordinato con l’Europa”. Un messaggio che suona come un richiamo preventivo al governo a non cedere a tentazioni sovraniste o isolazioniste.

Non è un mistero, del resto, che all’interno della maggioranza la linea da seguire non sia condivisa a tutti i livelli, una situazione ben esemplificata dai numerosi attriti tra Tajani e Salvini, spesso su posizioni divergenti rispetto alla direzione intrapresa dalla nuova presidenza Usa.

IL RUOLO DI FORZA ITALIA

Proprio per questo motivo, Marina Berlusconi rivendica il ruolo “di garanzia, di equilibrio, moderazione e buon senso” di Forza Italia all’interno della maggioranza”. Un endorsement convinto a favore di Antonio Tajani, di cui ha lodato la leadership “in un momento difficilissimo”.

E da figlia di Silvio Berlusconi, ha confessato l’orgoglio personale nel vedere che il partito fondato dal padre “non solo esiste ancora, ma ha ripreso a crescere”. Un messaggio diretto anche all’elettorato moderato, che guarda con attenzione a cosa resterà dell’eredità politica del Cavaliere.

MARINA BERLUSCONI: “PREOCCUPATA PER CIÒ CHE TRUMP FA”

Ben più severo il giudizio sul presidente americano: “Sono preoccupata in generale per quello che Trump fa. E obiettivamente quelle che erano solo preoccupazioni fino a poco tempo fa, durante la campagna elettorale, si sono purtroppo trasformate in realtà”. I primi cento giorni al potere “hanno inferto un colpo durissimo alla credibilità dell’America e quindi dell’intero Occidente” e minacciano di rompere gli equilibri “su cui era stato costruito l’ordine politico ed economico del dopoguerra”.

Pur mantenendo un barlume di fiducia negli Stati Uniti – “l’America non è solo Trump” – la manager auspica che l’ex presidente possa rivedere alcune posizioni: “bisogna sperare che sia costretto, come sta accadendo, dai problemi, dai danni provocati dalle sue decisioni, a rivedere un po’ tutto. E a fare marcia indietro“. Il messaggio è chiaro: la deriva trumpiana rappresenta una minaccia seria agli assetti democratici e internazionali.

LO STRAPOTERE DELLE BIG TECH USA

L’intervento più accorato riguarda però lo strapotere delle grandi multinazionali tecnologiche. “Non si era mai vista una concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi soggetti. Questi signori si muovono in una situazione di totale assenza di regole e di limiti”.

L’erede di Fininvest e Segrate si dice preoccupata non soltanto per la “concorrenza sleale” rispetto ai media tradizionali e per la questione delle tasse, ma per la visione che pare informare l’azione dei “teorici dell’Illuminismo oscuro” che propugnano ” idee davvero antidemocratiche, antiegualitarie, che spesso sfociano nel razzismo, che fanno venire veramente i brividi nella schiena e fanno tornare alla memoria quelli che sono stati i peggiori incubi del ‘900″.

E apre uno spiraglio alla possibilità di difendere i mercati europei dall’aggressività dei colossi digitali tramite una tassazione mirata: “Forse l’unica cosa che non mi dispiace dei dazi è il danno che fanno a questi signori”.

LE REAZIONI

I primi commenti alla sortita di Marina Berlusconi arrivano dagli esponenti politici impegnati nel frattempo all’evento di Direzione Nord a Milano.

La vicepresidente del Senato Licia Ronzulli ha raccolto l’appello di Marina Berlusconi, riconoscendone  il contributo nell’indicare la giusta direzione per il partito: “ha dato una linea che non è uno scontro, ma una linea da adottare: ci siamo abituati a vedere un Trump che alza il tiro e poi siede a trattare”.

Le fa eco Matteo Renzi, anche lui presente all’evento, che smarca Berlusconi dall’appartenenza politica – “non è nel centrodestra, ma è un’imprenditrice tra le più importanti di questo paese” – e loda il “coraggio” delle sue parole.

Di tutt’altro segno la reazione di Daniela Santanché, che non gradisce l’intervento della presidente Fininvest: “non mi sembra giusto intervenire a gamba tesa con giudizi su un presidente degli Usa che è un nostro alleato con il quale, a prescindere da chi è il presidente, dobbiamo avere rapporti assolutamente buoni, anzi direi ottimi, di collaborazione”, ha dichiarato.

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