Un’analisi condotta da Associated Press rivela la capacità di Elon Musk di incidere sul panorama politico europeo, trasformando personaggi di nicchia in attori al centro della scena politica, con ripercussioni sulle opinioni pubbliche e, potenzialmente, sui risultati elettorali.
In molti vedono l’acquisto di Twitter/X per 44 miliardi di dollari come di un investimento a perdere. Ma forse per Elon Musk la priorità non è mai stata il bilancio del social network, quanto piuttosto plasmare il dibattito pubblico, muovere consenso, tramutare ranocchi in principi dell’agone politico.
Da questo punto di vista, ci sono pochi dubbi: Elon Musk è diventato un autentico “kingmaker” della scena politica.
IL RE MIDA DELLA POLITICA SUI SOCIAL
L’effetto Musk si misura nei numeri. Secondo l’Associated Press, che ha analizzato oltre 20.000 post prodotti in tre anni da 11 figure di estrema destra europee, l’interazione diretta di Musk può stravolgere la traiettoria di un singolo account, facendogli guadagnare in pochissimo tempo centinaia di migliaia di follower.
Nelle 190 occasioni in cui la pagina del magnate sudafricano ha chiamato in causa attraverso tag, quote o reply uno di questi profili, la platea di ciascun account è cresciuta a dismisura, con un aumento medio del 200–400% nelle visualizzazioni dei post coinvolti. In pratica, una sorta di re Mida della comunicazione social.
L’EFFETTO MUSK IN EUROPA
In Germania, la parlamentare Alice Weidel, leader dell’Alternative für Deutschland – etichettata dall’ufficio federale per la protezione della Costituzione come “estremista” – ha visto crescere la sua audience su X da 230.000 a 2,2 milioni di visualizzazioni nei giorni in cui Musk interagiva coi suoi post.
Stesso copione in Gran Bretagna, dove l’attivista anti-immigrazione Stephen Yaxley-Lennon (meglio noto come Tommy Robinson) è tornato sulla piattaforma dopo il suo rientro voluto da Musk, passando in pochi mesi da poche centinaia di migliaia di follower a quasi un milione.
In Italia, l’effetto non è da meno: il vicepremier Matteo Salvini, che spinge per la sigla del governo sui contratti con Starlink, ha registrato un’impennata di quattro volte della propria visibilità quotidiana su X quando Musk lo citava o ricondivideva i suoi contenuti.
DA RANOCCHI A PROTAGONISTI
Ma la strategia di Musk si orienta anche verso figure meno note, come nel caso del giovane influencer cipriota Fidias Panayiotou, che, senza alcuna esperienza politica, ha ottenuto un seggio al Parlamento Europeo dopo aver inseguito Musk per settimane davanti alle sedi di Twitter e SpaceX, fino a riuscire a strappargli un abbraccio.
I giorni in cui Musk ricondivideva i suoi tweet hanno visto le sue visualizzazioni esplodere del 3.000%. Dopo l’elezione, Panayiotou ha continuato a elogiare X tra i banchi dell’Eurocamera e persino a invocare il taglio dell’80% della burocrazia europea, sempre con il sostegno di Musk.
Anche in Spagna Rubén Pulido, opinionista legato al partito Vox, ha visto triplicare la propria audience nei giorni in cui Musk rilanciava i suoi attacchi alle ONG che salvano migranti. Quando, Musk lo ignorava, invece, i suoi tweet non superavano poche migliaia di visualizzazioni.
NON SONO SOLO FOLLOWER
L’influenza non si limita al contatore di follower. La visibilità si traduce facilmente in possibilità per aumentare i ricavi, dagli abbonamenti per i contenuti alle donazioni dirette, dal fundraising per cause legali alle campagne politiche. Ad esempio, il sito di raccolta fondi di Radio Genoa, rete accusata di diffondere hate speech, ha visto decuplicare i suoi sostenitori dopo l’intervento di Musk sulla sua pagina X.
L’ALLARME DELL’UE
Il fenomeno ha allarmato l’Unione Europea, che già a inizio anno ha avviato un’indagine sulle logiche di suggerimento dei contenuti da parte di X, estendendo le verifiche anche alle accuse di manipolazione algoritmica. In parallelo, la Francia ha aperto un fascicolo sul presunto uso di algoritmi di parte per favorire contenuti politici estremi.