Presidenza del Circolo dei lettori e delle lettrici: la Regione Piemonte opta per indire un nuovo avviso, cestinando quello vecchio. Non si tratta soltanto di accelerare una nomina, ma di definire una missione precisa: attrarre il ministero della Cultura nella governance del Circolo e, di riflesso, al tavolo decisionale del Salone del Libro di Torino.
Nella cabina di regia del del Salone del Libro di Torino, uno dei più importanti eventi fieristici italiani e il principale nel settore editoriale, siedono tre soggetti: Regione Piemonte, rappresentata dal Circolo dei lettori (e delle lettrici, come ha appena scelto di aggiungere la Fondazione), il Comune di Torino e e l’Associazione Torino, la città del libro, ossia la società proprietaria del marchio.
Ora la Regione vorrebbe aprire la governance anche al ministero: fin qui la manifestazione beneficia sì di contributi statali, ma il MiC non siede nella cabina di regia. Così il mandato del nuovo presidente del Circolo potrebbe essere proprio quello di spianare questa strada. Il nome giusto ci sarebbe già: è Giulio Biino, il presidente uscente.
IL NUOVO BANDO PER IL COMITATO DI GESTIONE DEL CIRCOLO
La giunta ha cestinato il bando precedente e l’ha sostituito con un avviso che specifica obiettivi e vincoli. Primo tra tutti: il presidente nominato dalla giunta, al termine dell’iter burocratico, avrà un incarico ridotto a 12 mesi (contro i tre anni previsti dal precedente bando e dallo statuto vigente).
Ma soprattutto, il nuovo comitato di gestione avrà il compito esplicito di riscrivere lo statuto. La novità più rilevante è la finalità del mandato del nuovo presidente, ossia costituire “una nuova governance della Fondazione, che porti a conseguire più strutturati rapporti con il ministero per dare al Circolo un maggiore rilievo a livello nazionale, di cui possa anche beneficiare il prossimo Salone”, si legge nel testo della giunta.
Per l’assessora alla Cultura Marina Chiarelli la ratio è chiara: “La partita di Torino sul Salone è troppo importante, i numeri di visitatori e le ricadute, non solo economiche ma anche di immagine, a livello internazionale ne sono la dimostrazione. L’entrata del ministero, con il conseguente aumento di finanziamenti, non può che essere un’azione auspicabile e positiva per la fiera”.
COSA CAMBIEREBBE CON L’ENTRATA DEL MINISTERO
Il ministero già contribuisce alla riuscita del Salone, ma l’ingresso formale nella governance sarebbe una svolta: non più solo contributi, ma partecipazione alla convenzione che ogni anno disciplina la manifestazione. Sedersi al tavolo — insieme a Fondazione per la Cultura (Comune), Fondazione Circolo dei lettori (Regione) e Associazione Torino, la città del libro (società proprietaria del marchio) — modificherebbe equilibri e pesi, anche finanziari. Attualmente i privati mettono tra i 10 e gli 11 milioni di euro, la Regione 1,3 milioni attraverso la Fondazione Circolo dei Lettori, il Comune 750.000 euro attraverso la Fondazione per la Cultura, il Mic 250.000 euro
L’attuale convenzione che regola la manifestazione scade a dicembre: il piano sul tavolo è quello di estenderne la durata a tre anni, ma l’azione della Regione potrebbe accelerare o complicare quel dialogo.
L’USCENTE BIINO IN POLE
Al momento otto candidati sono stati riammessi automaticamente al secondo bando; altri concorrenti potranno presentare domanda.
In pole position c’è l’uscente Giulio Biino: per lui si prefigura un terzo mandato, stavolta annuale, tanto più che in passato ha già manifestato la sua propensione ad allargare il tavolo del Salone al Ministero.
Notaio torinese, 63 anni, già presidente del Consiglio notarile prima di Torino (2013–2019) e poi nazionale (2022-2024), è stato vicepresidente del consiglio di amministrazione del Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli, mentre dal 2018 guida la Fondazione Circolo dei Lettori, soggetto centrale nella programmazione del Salone; è inoltre docente alla Scuola di Notariato e alla Scuola di Specializzazione per le professioni legali di Torino e autore di numerose pubblicazioni giuridiche.