L’Estonia attiva l’Articolo 4 della Nato dopo la violazione del proprio spazio aereo da parte di tre caccia russi: cosa succede ora
Massima tensione nei cieli del Baltico nella giornata di ieri quando tre caccia russi hanno violato lo spazio aereo estone.
Ora il governo di Talinn annuncia l’attivazione dell’Articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico: è la nona volta nella storia della Nato, l’ultima pochi giorni fa, quando fu Varsavia a chiedere le consultazioni con i partner dell’Alleanza.
UNA NUOVA INCURSIONE: COSA È SUCCESSO NEL BALTICO
Dopo Polonia e Romania, la Russia compie una nuova incursione aerea in un Paese Nato, e stavolta non si tratta di droni.
Ieri tre Mig-31 dell’aviazione di Mosca hanno deviato la propria rotta sul Mar Baltico e sorvolato l’isola di Vaindloo, il punto più a Nord dell’Estonia. Secondo le ricostruzioni, a un certo punto i jet di Mosca avrebbero puntato addirittura verso la capitale estone a transponder e radar spenti
Dodici minuti di massima d’allerta tutto il quadrante orientale della Nato. L’incarico di allontanare i caccia russi è stata affidata agli F-35 italiani operativi nella vicina base di Amari, la stessa da cui era decollato l’aereo radar per l’operazione contro i droni russi in Polonia.
MICHAL INVOCA L’ARTICOLO 4 DELLA NATO
Il premier Kristen Michal ha condannato la provocazione di Mosca e invocato l’articolo 4, che permette a ciascun Paese membro della Nato di indire le consultazioni coi partner nel caso in cui senta minacciata la propria sicurezza.
In serata anche la Polonia torna a segnalare una violazione del propro spazio aereo nei cieli del Baltico, denunciando il sorvolo di due caccia russi sulla piattaforma petrolifera Petrobaltic, situata circa 70 km a nord di Jastarnia
L’ARTICOLO 4 NATO: COSA PREVEDE
L’Articolo 4 del Trattato stabilisce che «le Parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, sia minacciata l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle Parti».
Si tratta di una norma che avvia consultazioni urgenti tra gli Alleati: non impone automaticamente l’uso della forza né equivale all’attivazione dell’Articolo 5 (la clausola di difesa collettiva), ma porta la questione all’ordine del giorno politico e militare dell’Alleanza.
COSA POTRÀ ACCADERE ADESSO
L’invocazione dell’Articolo 4 porta d’ufficio la questione davanti al North Atlantic Council (NAC), dove gli ambasciatori dei Paesi membri si riuniscono per valutare la situazione.
Nelle settimane successive alle consultazioni è prassi lo scambio intensificato di informazioni di intelligence, possibili rafforzamenti temporanei delle missioni di pattugliamento aereo lungo il fianco orientale, e misure concrete di deterrenza — dalla maggiore presenza di mezzi Nato in mare e in aria al rafforzamento della sorveglianza radar e dei sistemi C2.
Le decisioni nel NAC sono prese per consenso e possono tradursi in misure politiche o operative condivise.