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Regionali Calabria

Regionali Calabria, come sono andati FI, M5S, PD, FdI e Lega

In Calabria il primo partito è quello dell’astensione (affluenza intorno al 43%). Occhiuto (FI) riconfermato con ampio margine su Tridico; a destra Forza Italia vince più degli altri, bene anche la Lega, mentre Fdi perde il confronto interno. A sinistra le aspirazioni del campo largo escono ridimensionate: è l’undicesima sconfitta del fronte Pd-5S-Avs su quattordici tornate elettorali. Ma soprattutto i pentastellati evidenziano una forte erosione dei consensi. 

La mossa di Roberto Occhiuto, auto-dimessosi pochi mesi fa in seguito al coinvolgimento in un’inchiesta giudiziaria e ricandidatosi seduta stente, si è rivelata vincente, come largamente previsto. È  la prima rielezione di un presidente uscente in Calabria, confermata la supremazia del centrodestra regionale.

Sull’altro versante, il campo largo guidato da Pd e M5S incassa una sconfitta pesante: un mix di scarsa partecipazione (affluenza intorno al 43,2%) e debole performance delle liste d’opposizione consegna agli avversari un risultato netto, con quasi 20 punti di distacco tra le due coalizioni.

REGIONALI CALABRIA: OCCHIUTO SBARAGLIA TRIDICO

Occhiuto si attesta al 57,4% contro il 41,6% di Pasquale Tridico: un distacco di circa 15,8 punti. La vittoria arriva in un quadro di partecipazione molto bassa (sotto il 44%), fattore che riduce la lettura plebiscitaria del consenso ma non ne attenua la portata politica. Come da pronostico, la seconda tornata regionale dell’autunno a tappe rafforza il trend favorevole al centrodestra nazionale. Più sorprendente, invece, il distacco tra le forze a sostegno del presidente uscente e lo sfidante Tridico, padre del reddito di cittadinanza e candidato forte dei 5S.

FORZA ITALIA GUIDA LA VITTORIA

Tajani intanto gongola: Forza Italia blinda il proprio vicesegretario a Palazzo Campanella e cresce rispetto all’ultimo voto in Calabria, nonostante adesso manchi il carisma del fondatore Berlusconi. Gli azzurri superano il 18% e, sommando la lista civica “Occhiuto presidente” (12,4%) e forze minori collegate (Forza Azzurri, ~1%), il pacchetto forzista supera il 30%.

DELUDE FDI, BENE LA LEGA

Fratelli d’Italia si ferma attorno all’11,6%: un dato solido ma inferiore al traino di Occhiuto e perde il confronto interno con la Lega, che segna una risalita fino al 9,5%, risultato migliore rispetto al ciclo precedente nella Regione.

BOCCIATURA PER IL CAMPO LARGO

Il Pd raggiunge il 13,6% e la lista “Democratici progressisti” il 5,2% (insieme quasi il 19%), ma la somma delle forze del centrosinistra non è sufficiente per competere con l’offerta del centrodestra. Igor Taruffi ammette la difficoltà della partita: la crescita percentuale delle liste non compensa il gap complessivo né l’incapacità di mobilitare un’ampia base elettorale. Il risultato dà ai critici della linea Schlein nuova linfa per tentare di dirottare il partito lontano dall’assunto della “testarda unitarietà” e da una campagna elettorale incentrata sulla politica internazionale che, sia in Calabria che nelle Marche, non ha portato a risultati concreti.

M5S, IL GRANDE SCONFITTO

Il grande sconfitto è il Movimento 5 Stelle, che solo pochi giorni fa spiegava la sconfitta nelle Marche con la scelta sbagliata del candidato, e ora deve fare i conti con un risultato molto al di sotto delle aspettative in una Regione del Meridione e anche in considerazione dello status di Pasquale Tridico, nome legato a doppio filo alla riforma madre dei pentastellati, il reddito di cittadinanza. Il partito di Conte si attesta al 6,3% e risulta superato anche dalla civica “Tridico presidente”, oltre il 7%.

IL PESO DEI CENTRISTI

Un segnale per tutta l’area di centro, che aumenta il proprio peso, mentre il dibattito politico si polarizza e l’affluenza rimane bassissima: Noi moderati (Maurizio Lupi) ottiene circa il 4% e Italia viva sfiora il 4,4%.

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