Breve bilaterale tra Donald Trump e Xi Jinping a Busan, in Corea del Sud. Clima cordiale ma senza comunicato congiunto. Washington annuncia una riduzione delle tariffe complessive sul made in China e Pechino sospende per un anno controlli all’export sulle terre rare; sul tavolo anche soia, lotta al fentanyl e cooperazione su crisi internazionali. Il vertice segna un primo stemperamento della guerra commerciale ma lascia molte questioni tecniche da definire.
L’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping, tenutosi alla base di Gimhae vicino a Busan è durato poco meno di due ore. Alla fine il presidente cinese nega l’assenso a un punto stampa, probabilmente per prevenire la platealità mediatica del tycoon, né arriva una dichiarazione congiunta finale. Ma il vertice si svolge in un’atmosfera di collaborazione, tra sorrisi e strette di mano.
CHI HA PARTECIPATO AL VERTICE USA-CINA A BUSAN: LE DELEGAZIONI
Al seguito di Trump c’erano il segretario al Tesoro Scott Bessent, il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario al Commercio Howard Lutnick, la chief of staff della Casa Bianca Susie Wiles e il rappresentante per il commercio Jamieson Greer.
Con Xi erano presenti il direttore dell’ufficio generale del Partito comunista Cai Qi, il ministro degli Esteri Wang Yi, il presidente della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma Zheng Shanjie, il viceministro degli Esteri Ma Zhaoxu, il vicepremier He Lifeng e il ministro del Commercio Wang Wentao.
GLI ACCORDI SU DAZI E TERRE RARE
Il fulcro delle notizie arrivate da Busan riguarda il commercio: secondo quanto riferito dalla parte americana, alcune tariffe imposte quest’anno verranno ridotte — con un calcolo complessivo che porta il “peso” tariffario dal 57% al 47% per alcune categorie — mentre la Cina accetterebbe di sospendere per un anno le nuove restrizioni all’export di terre rare, materiali essenziali per l’industria tecnologica e militare. Punti che costituiscono il nucleo politico-economico del vertice e segnano una tregua negoziata tra i due colossi dell’economia mondiale, ma che vanno ancora tradotti in testi tecnici e atti amministrativi.
I TEMI DEL VERTICE: SOIA, FENTANYL, UCRAINA
Nel quadro degli scambi commerciali, Trump ha annunciato che Pechino tornerà ad acquistare “enormi quantità” di soia statunitense, una leva storica nelle trattative fra i due Paesi. In parallelo, i due leader avrebbero concordato misure più strette contro il commercio illecito dei precursori chmici del fentanyl: per questi prodotti le tariffe legate al contrasto al narcotraffico verrebbero abbassate, in cambio di impegni cinesi sul controllo dell’export. Restano da verificare i dettagli operativi e le modalità di enforcement.
Sull’Air Force One Trump ha detto che i due governi lavoreranno insieme su Ucraina, sebbene per il momento manchino dettagli pubblici sul ruolo concreto dei due Paesi nelle trattative con la Russia.
LE DICHIARAZIONI DEI LEADER
Dal lato americano, Trump ha cantato vittoria descrivendo l’incontro come “un grande successo” e parlando a microfono aperto ai giornalisti a bordo dell’Air Force One. Xi, per la Xinhua e i comunicati ufficiali, ha sottolineato la necessità che il commercio sia “motore” e non ostacolo nelle relazioni bilaterali, invitando Washington a evitare un circolo vizioso di ritorsioni e a lavorare insieme per progetti “per il bene del mondo intero”.
AD APRILE UN NUOVO INCONTRO: CANALI APERTI TRA USA E CINA
Sul piano diplomatico il vertice ha segnato un riavvicinamento formale: Trump ha annunciato che visiterà la Cina in aprile e Pechino ha confermato l’intenzione di mantenere canali aperti. Tuttavia, le trattative sulle norme doganali, i codici di condotta per la vendita di tecnologie sensibili (chip compresi) e la verifica degli impegni sul fentanyl richiederanno negoziati tecnici e tempi più lunghi. L’accordo politico fra leader fornisce uno spazio per negoziatori e burocrati, ma non elimina i nodi di fondo sulle catene tecnologiche, la sicurezza nazionale e la competizione strategica.

