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Coldiretti

Ecco come si ‘sdoppiano’ gli esperti di Coldiretti nei tavoli tecnici del governo

Diversi potenziali casi di conflitti di interesse che coinvolgerebbero Coldiretti nei tavoli interministeriali istituiti dai dicasteri guidati da Schillaci, Lollobrigida e Pichetto Fratin

Nei giorni in cui Coldiretti scendeva in piazza a Parma dove ha sede l’Efsa, per protestare contro l’Autorità europea per la sicurezza alimentare chiedendo che i cibi sintetici vengano trattati come farmaci e sottoposti a studi clinici e pre-clinici, il Foglio portava alla luce un potenziale (eufemismo) intreccio di conflitti d’interesse che coinvolgerebbe la stessa associazione dei coltivatori diretti e alcuni tavoli tecnici istituiti dal governo Meloni, in particolare quelli dei ministeri della Salute, dell’Agricoltura e dell’Ambiente.

L’INTRECCIO TRA GLI ESPERTI DELLA FONDAZIONE ALETHEIA-COLDIRETTI…

I dicasteri guidati da Orazio Schillaci e da Francesco Lollobrigida hanno istituito nei mesi scorsi un tavolo tecnico interministeriale per analizzare la normativa europea sui novel food, tra cui la carne coltivata. Questo tavolo ha redatto un documento di commento alle linee guida dell’Efsa, che poi Coldiretti ha sfruttato per organizzare una manifestazione proprio contro l’Autorità europea.

Ma chi compone questo tavolo? Nonostante il decreto di nomina non fosse reperibile sul sito del ministero della Salute, Coldiretti lo possedeva già e lo ha persino pubblicato in un suo opuscolo. In tutto sono dieci membri: cinque di nomina ‘tecnico-politica’ (tra cui rappresentanti dei due ministeri, dell’Iss e del Crea), e cinque esperti scientifici. Questi ultimi selezionati sono tutti membri del comitato scientifico della Fondazione Aletheia, un think tank promosso proprio da Coldiretti e, coincidenza, con sede a Palazzo Rospigliosi, quartier generale della potente organizzazione agricola.

…E I NOMI DEL TAVOLO TECNICO SALUTE-AGRICOLTURA

I nomi dei tecnici indicati sono Antonio Gasbarrini (coordinatore del tavolo e presidente del comitato scientifico di Aletheia), Claudio Franceschi, Alberto Villani, Alessandro Cocconcelli e Andrea Fabbri. Il Foglio evidenzia il ‘conflitto di interessi’: questi esperti – in teoria ‘indipendenti’ – hanno contribuito al documento ministeriale mentre, negli stessi mesi, inviavano all’Efsa commenti ufficiali per conto di Aletheia con posizioni identiche. Da chi e in che modo sono stati selezionati questi esperti? Il ministero dell’Agricoltura scarica sulla Salute.

“Abbiamo vinto la battaglia contro i cibi sintetici” dichiarò il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo durante un evento organizzato da Aletheia lo scorso luglio al ministero della Salute, accanto al ministro Schillaci e al prof. Gasbarrini. Un legame evidente, sottolinea il Foglio, e che il ministro della Salute non poteva ignorare, considerando che Aletheia gode del patrocinio del suo stesso ministero.

Un altro nome che non emerge negli articoli a firma di Luciano Capone è quello di Riccardo Fargione, è lui il direttore della Fondazione Aletheia ed è anche il direttore del centro studi Divulga, affiliato a Coldiretti, che realizza i rapporti che poi il sindacato veicola per le proprie campagne. E c’era sempre lui a presiedere agli eventi organizzati al Ministero della Salute e promossi dalla stessa Fondazione. Uno di questi incontri è stato proprio quello citato dal Foglio, quando Gesmundo si scagliò contro l’Efsa.

IL CASO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE, MASINI (INDICATO DA COLDIRETTI) TRA DUE RUOLI

Il caso della Salute sembrerebbe non isolato. Il quotidiano diretto da Claudio Cerasa ha rivelato un’altra situazione anomala all’interno del Ministero dell’Ambiente, guidato da Gilberto Pichetto Fratin. Il governo ha aggiornato la Strategia Nazionale Biodiversità 2030, un piano articolato in due obiettivi e diciotto azioni per contrastare la perdita di biodiversità. La sua governance è affidata a un Comitato di gestione, che elabora atti e provvedimenti, e a un Tavolo di consultazione, composto da rappresentanti delle principali associazioni di settore, tra cui Coldiretti.

E qui emerge l’anomalia. Coldiretti ha indicato come proprio rappresentante il prof. Stefano Masini, responsabile Ambiente e Territorio dell’organizzazione agricola. Nulla di irregolare, se non fosse che lo stesso ministero dell’Ambiente ha nominato Masini presidente del Comitato di gestione. In sostanza, Masini si sarebbe trovato a svolgere contemporaneamente il ruolo di arbitro e giocatore, partecipando prima al Tavolo di consultazione in qualità di portatore di interessi per Coldiretti e poi presiedendo il Comitato di gestione per conto delle istituzioni.

Dopo le richieste di chiarimenti del Foglio, il ministero dell’Ambiente ha fatto sapere che Masini si è dimesso a novembre dal Tavolo di consultazione per “oggettiva incompatibilità”. Allo stesso tempo, però, continua a ricoprire la carica di presidente del Comitato di gestione, lasciando di fatto Coldiretti con una doppia rappresentanza nei lavori sulla strategia nazionale per la biodiversità. La domanda è lecita e sorge spontanea: quanti altri casi analoghi potrebbero esserci nei vari Ministeri?

Leggi anche: Cosa c’è dietro la protesta di Coldiretti contro l’assessore sponsorizzato da Lollobrigida

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