Chiocci passa dal Tg1 al ruolo di portavoce della presidente del Consiglio Giorgia Meloni? I possibili successori e chi è il “marziano” a viale Mazzini
Fine settimana convulso a viale Mazzini, dopo l’indiscrezione lanciata da Il Foglio, secondo cui Gian Marco Chiocci, attuale direttore del Tg1, sarebbe prossimo a una nomina come portavoce della premier Meloni al fianco di Fabrizio Alfano.
La notizia, giunta poche ore dopo lo storico sorpasso del Tg5 ai danni del principale notiziario sul primo canale, ha riacceso il dibattito sul servizio pubblico italiano, con le opposizioni che hanno colto l’opportunità di tornare a battere sul tasto dell’ingerenza politica sull’informazione e un improvviso toto-nomi sulla successione di Chiocci alla guida del primo canale.
CHIOCCI FRENA MA NON SMENTISCE
Il diretto interessato, già proposto da FdI per la guida del canale, ha confermato le ipotesi alla sua redazione, pur parlando di abbocchi informali e frenando sui tempi di un’eventuale cambio di poltrona: “sto bene al Tg1. Quando arriverà davvero una proposta che accetterò, avviserò subito voi e l’azienda”.
SI RIACCENDE LA POLEMICA SULLA TERZIETÀ DEL SERVIZIO PUBBLICO
Secondo il Corriere, l’ipotesi di un eventuale trasloco di Chiocci potrebbe essere una strategia del direttore per distogliere l’attenzione dallo smacco subito sugli ascolti. Ma la notizia ha dato inevitabilmente il là alle opposizioni per riprendere il leit motiv un servizio pubblico telecomandato dal governo. Le forze di maggioranza si difendono con i dati dell’Osservatorio di Pavia, che parlano di un’offerta equilibrata: nessuna “TeleMeloni”, dunque, sebbene Schlein non manchi l’occasione di ricollegare le manovre in corso alla scarsa autonomia della Rai.
PARTE IL TOTO-NOMI PER IL DOPO-CHIOCCI
Tanto più che sui giornali è partito immediatamente il toto-nomi per la successione di Chiocci, un fatto piuttosto singolare per la tv pubblica, le cui nomine devono passare per le forche caudine del bilanciamento politico.
SECHI, CERNO, RAO, SANGIULIANO
Invece si sono avanzate subito diverse ipotesi. Le piste più probabili portano ai nomi degli “esterni2 Mario Sechi e Tommaso Cerno, ma anche di Nicola Rao – attuale guida del canale Radio – e addirittura dell’ex ministro Sangiuliano, già direttore del Tg2.
LE QUOTE ROSA
Per il Messaggero ci sarebbero in corsa anche alcuni profili femminili: quello di Cecilia Primerano in quota FdI, già al Tg1 e oggi vicedirettrice degli Approfondimenti, e Maria Antonietta Spadorcia, vicina agli ambienti della Lega ma legata da un rapporto personale alla presidente del Consiglio. Nella lista delle papabuli anche Marina Nalesso, vice di Chiocci.
UN “MARZIANO” A VIALE MAZZINI
Il “marziano” di Viale Mazzini, come si è autodefinito recentemente in un’intervista al Messaggero è un uomo di fiducia della premier Meloni, che lo avrebbe già voluto alla guida del canale. Gubbiese, classe 1964, Chiocci è un cronista e direttore con una lunga carriera segnata da inchieste e scoop.
CHI È GIAN MARCO CHIOCCI
Dopo gli esordi alle Gazzette toscane e le prime esperienze al Tempo nelle redazioni locali, approda a Roma come inviato di cronaca giudiziaria. Nel 1994 passa all’Informazione di Mario Pendinelli e successivamente al Giornale chiamato da Vittorio Feltri, dove resta per vent’anni firmando l’inchiesta su Affittopoli e seguendo casi come il crac Parmalat, la vicenda Mps e lo scoop sull’affaire Montecarlo che coinvolse Tulliani e Fini, segnando il tracollo
Nel 2013 torna al Tempo come direttore, distinguendosi per le inchieste e le copertine – è lui a lanciare il vignettista Osho – per poi passare alla guida dell’Adnkronos.
Nel 2015 vince il Premio Sulmona di giornalismo. Da maggio 2023 è direttore del Tg1: al timone del notiziario del primo canale si segnala per le interviste esclusive a Papa Francesco e all’ex ministro Gennaro Sangiuliano nel pieno del caso Boccia, oltre agli scoop sul caso Garlasco.