La Fondazione Teatro La Fenice di Venezia ha una nuova direttrice: sarà Beatrice Venezi. Ecco chi è
Si vociferava da tempo e adesso è ufficiale: sarà Beatrice Venezi la nuova direttrice musicale della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. La nomina è stata approvata ieri all’unanimità dal presidente della Fondazione, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, e da tutti i consiglieri di indirizzo. Venezi assumerà ufficialmente l’incarico a partire dall’ottobre 2026 fino a marzo 2030.
VENEZI, LA DIRETTRICE PRO MELONI
Giovane e controversa, Venezi è figura già nota al grande pubblico non solo per la carriera musicale – come sottolinea il comunicato della Fondazione “una delle poche figure femminili assumere un ruolo apicale nel panorama dei grandi teatri lirici internazionali – ma anche per il suo coinvolgimento in varie vicende pubbliche, dal momento in cui nel novembre 2022, fece il suo endorsement pubblico nei confronti di Giorgia Meloni.
CHI È BEATRICE VENEZI
Classe 1990, supporter dichiarata di Giorgia Meloni, Beatrice è figlia di Gabriele Venezi, immobiliarista e dirigente nazionale dell’organizzazione neofascista Forza Nuova negli anni 2010.
È stata assistente direttore dell’Armenian State Youth Symphony Orchestra, direttore principale ospite dall’Orchestra della Toscana e direttore principale dell’Orchestra da Camera Milano Classica. Nel novembre 2014 si esibisce per la prima volta con la Nuova Orchestra Scarlatti Young di Napoli. Sono poi seguiti altri concerti e nel 2016 è stata nominata Direttore Principale.
Nel 2022 fu lei a soffiare il posto ambito da Morgan come consigliere speciale per la Musica del Ministero, sempre lei a ottenere la direzione artistica della Fondazione Taormina Arte.
Più recente il caso del doppio concerto al Politeama di Palermo quando, nel gennaio 2024, entrò gli orchestrali si rifiutarono di rivolgerle il tradizionale tributo al direttore.
UNA NOMINA POLITICA?
La nomina è vista da più parti come figlia di una scelta politica, più che esclusivamente artistica: Venezi è una figura pubblica le cui posizioni e rapporti istituzionali l’hanno spesso collocata nel dibattito politico, e la decisione arriva in una città – e in un Paese – dove gli equilibri di governo (a livello comunale, regionale e nazionale) sono oggi allineati a destra.
A dare corpo a questi sospetti contribuisce la contemporanea gestione della Fenice, con la nomina a sovrintendente e direttore artistico di Nicola Colabianchi, criticato per la sua esperienza precedente al Teatro di Cagliari dove andò su spinta di FdI, e già nominato da Alemanno per guidare il lirico romano.