La Lega rilancia la battaglia sull’autonomia differenziata: in questi giorni attese le firme delle pre-intese in quattro Regioni del Nord. Ecco quali sono e cosa prevedono
Quattro regioni per quattro materie: il ministro Roberto Calderoli ha avviato una road-map serratissima per mettere a segno quattro importanti pre-intese in altrettante regioni del Nord guidate dal centrodestra. Un passo preliminare in vista di una piena attuazione dell’autonomia differenziata, che dovrà poi tradursi in un patto scritto da far validare a Consiglio dei ministri, Conferenza delle regioni e Parlamento.
Prima tappa oggi a Venezia con Luca Zaia e Milano con Attilio Fontana, nei prossimi giorni il ministro si recherà anche Torino, per la firma con il governatore regionale Alberto Cirio, e infine in Liguria, dove lo attende il presidente Marco Bucci. Una tabella di marcia fulminea che punta a consolidare la posizione della Lega proprio nei territori in cui la questione dell’autonomia è più sentita e a pochi giorni dal voto delle regionali.
QUALI SONO LE MATERIE DELLA PRE-INTESA
Le pre-intese si concentrano su quattro ambiti specifici per i quali non è prevista la definizione dei Livelli essenziali di assistenza (Lep), ossia protezione civile, professioni, previdenza complementare e integrativa e coordinamento della finanza pubblica in ambito sanitario. Il documento impegna il governo e la singola Regione a concludere i negoziati già avviati, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa concreta su queste funzioni, passo che i firmatari definiscono essenziale nel percorso verso una più ampia autonomia differenziata.
L’ITER VERSO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA
L’intesa è definita “pre” per una ragione: non si tratta di attribuzioni definitive ma di accordi propedeutici a negoziati più complessi. La strada normativa resta lunga e ha già incontrato ostacoli. Alcuni attori — anche all’interno della stessa maggioranza — mantengono un atteggiamento cauto, ricordando che la materia tocca competenze sensibili e richiede modifiche alle modalità di intervento già esaminate dai giudici costituzionali. Intanto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli ha reso noto di aver ricevuto l’autorizzazione direttamente dalla premier Giorgia Meloni, che avrebbe inviato una lettera con il via libera alla firma.
LE REAZIONI DELL’OPPOSIZIONE
L’annuncio ha suscitato forti critiche da parte dell’opposizione. Le più dure arrivano dagli esponenti politici di riferimento nelle Regioni del Sud, e in particolare dalla Campania, dove infuria il campagna elettorale. Per Marco Sarracino del Pd si tratta “Meloni e Calderoli spaccano l’Italia”, mentre Roberto Fico, candidato presidente in Campania, ha definito il blitz una “vergogna” e uno “schiaffo” al Mezzogiorno.
CAUTELA DA FORZA ITALIA
Intanto i governatori e i consiglieri regionali di centrodestra celebrano le pre-intese come il risultato di anni di rivendicazioni nelle regioni da sempre in prima linea nella lotta per l’autonomia differenziata. Frena invece Forza Italia, con Edmondo Cirielli, in corsa per la presidenza della Regione in Campania, precisa di non avere alcuna intenzione di chiedere l’autonomia differenziata qualora fosse eletto.
A smarcarsi dal coro di voci a favore anche l’azzurro Roberto Occhiuto, che chiede al ministro Calderoli di approntare un tavolo di confronto:. Spiega il governatore calabrese: “Le pre-intese sull’autonomia differenziata delle quali si parla in queste ore sono soltanto semplici accordi politici. Sarà, invece, importante valutare nel merito le intese, quelle vere, sulle materie non Lep, affinché non generino squilibri tra regioni del Nord e regioni del Sud. La bussola da seguire deve essere sempre la sentenza della Corte Costituzionale, secondo la quale, quando le intese su materie non Lep riguardano anche il trasferimento di funzioni che possono incidere sui diritti sociali e civili, è necessario fermarsi”.

