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A Boris Johnson il blocco europeo di AstraZeneca non piace affatto

Johnson Blocco AstraZeneca

“Dipendiamo tutti dalle catene di approvvigionamento globali: porre in atto restrizioni mette in pericolo gli sforzi globali per combattere il virus”. Così il portavoce di Johnson commentando il blocco del lotto di AstraZeneca deciso a Roma

Tagliata fuori dell’Unione europea, la Gran Bretagna comprensibilmente non ha accettato di buon grado il blocco imposto da Roma al lotto di 250mila vaccini approntati nel nostro Paese per conto di AstraZeneca e pronti a partire per l’Australia. Del resto la multinazionale colpita dal provvedimento italiano è in parte britannica e il vaccino, sviluppato in quel di Oxford, è stato finanziato dal governo tory che certo non ha piacere ora che le vendite vengano limitate dalle regole europee.

COSA DICE IL GOVERNO DI JOHNSON SUL BLOCCO UE CHE HA COLPITO ASTRAZENECA

La decisione del Governo italiano di bloccare l’esportazione verso l’Australia di 250mila dosi del vaccino Astrazeneca è stata consentita dalle nuove regole introdotte da Bruxelles che, in casi emergenziali, permettono di bloccare l’export di vaccini anti-Covid al di fuori dell’Unione. Per questo il governo britannico se la piglia direttamente con l’Ue.

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“La ripresa globale dal Covid si basa sulla collaborazione internazionale – ha detto un portavoce del premier Boris Johnson secondo quanto riporta Reuters – Dipendiamo tutti dalle catene di approvvigionamento globali: porre in atto restrizioni mette in pericolo gli sforzi globali per combattere il virus”. “All’inizio di quest’anno – ha proseguito – il primo ministro (Johnson, ndr) ha parlato con la presidente von der Leyen che ha confermato il focus del loro meccanismo sulla trasparenza e che non c’era l’intenzione di porre restrizioni alle esportazioni delle aziende. Ci aspettiamo che l’Unione europea continui a rispettare gli impegni”.

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