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Chi c’è e chi non c’è all’Ecofin di Budapest, ecco come l’Ue boicotta Orban
Solo otto ministri presenti all’Ecofin, il governo italiano c’è con il titolare del Mef Giorgetti. L”ordine’ di Ursula von der Leyen
Boicottaggio riuscito, dall’Ue schiaffo a Orban. Ma non nel nome del governo italiano. Al centro congressi Bàlna, a Budapest sulle rive del Danubio, dove oggi si riuniscono l’Eurogruppo e l’Ecofin informale, tradizionale appuntamento di settembre per i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali, molti ministri dei 27 Paesi Ue hanno dato forfait. Un chiaro segnale da parte dell’Unione europea alla presidenza di turno ungherese. Solo otto ministri dovrebbero essere presenti, meno di un terzo del totale. Gli altri 19 Stati membri sono rappresentati a livello di sottosegretari o di funzionari.
CHI SONO GLI STATI RAPPRESENTATI DA MINISTRI ALL’ECOFIN E PERCHE’ C’E’ GIORGETTI
Gli otto Paesi presenti a livello di ministri sono Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Italia, Lussemburgo, Malta, Slovacchia e Slovenia. Il ministro Giorgetti quindi, come già annunciato, è presente. L’Italia ha la presidenza di turno del G7 e ci sarà un aggiornamento sui lavori per arrivare all’uso degli extraprofitti degli asset russi immobilizzati nell’agenda dell’Eurogruppo, il coordinamento dei ministri dell’Economia dell’Eurozona (forum indipendente dal Consiglio Ue e dalla presidenza ungherese).
Alla riunione informale nella capitale ungherese non sono previsti né il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e né il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Partecipano invece Fmi, Ocse, Mes e Eba.
PERCHE’ IL BOICOTTAGGIO DELL’UE E L’ORDINE DI VON DER LEYEN
Il boicottaggio è stato deciso a causa delle iniziative unilaterali in politica estera assunte da Viktor Orban all’inizio della presidenza del Consiglio Ue. Dopo la visita plateale del primo ministro ungherese al presidente russo Vladimir Putin, a poche ore dall’avvio della guida a rotazione dell’Unione da parte dell’Ungheria, l’ordine della presidente Ursula von der Leyen – come ricostruisce l’Ansa – era stato perentorio: nessun commissario sarebbe andato alle riunioni informali organizzate da Budapest per il semestre Ue.
Prima di questo altri consigli informali sono stati disertati e quelli di Esteri e Difesa si son tenuti a Bruxelles e non più nella capitale ungherese grazie a un escamotage, ovvero la convocazione ‘ad hoc’ fatta dall’Alto rappresentante Josep Borrell. Più recentemente alla riunione dei ministri dell’Agricoltura di Budapest le assenze non sono mancate.
ECOFIN ED EUROGRUPPO, I TEMI SUL TAVOLO: CRESCITA A RILENTO E AGENDA DRAGHI
I temi chiave attorno ai quali si svolgeranno le riunioni informali di Eurogruppo e Ecofin sono: crescita economia europea “a rilento rispetto ai competitori”, rafforzamento della competitività, finanziamento della transizione, rapporto Draghi e potenziali opzioni di sostegno ai paesi più poveri. A questi si aggiungerà la discussione sugli effetti della demografia sulla sostenibilità dei debiti pubblici.
BUDAPEST, CI SONO TUTTE LE CONDIZIONI PER ECOFIN DI SUCCESSO
Il ministro ungherese Mihaly Varga, della presidenza di turno del Consiglio Ue, non si scompone dall’assenza di numerosi ministri, sottolineando come ci siano comunque “tutte le condizioni per un incontro di successo, sia in termini di partecipanti che in termini di argomenti da discutere. Tutti gli Stati membri sono rappresentati, per lo più ad alto livello, e vari leader di alto rango delle banche centrali. Inoltre, tra i nostri ospiti ci sono molte istituzioni internazionali, ad esempio, l’Fmi, l’Ocse, la Bei, tutto il mondo finanziario in questo momento è qui a Budapest”.