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Chi è Corrado Zunino, giornalista di Repubblica ferito in Ucraina

Zunino Repubblica

“Sono pochi secondi: mi giro per tornare verso la macchina che è a 30 metri dai noi, Bogdan rimane fermo, sento un colpo da dietro, la spalla che brucia. Mi giro sperando che Bogdan mi stia seguendo, ma lui non si muove”, racconta oggi su Repubblica

L’inviato in Ucraina del quotidiano La Repubblica, diretto da Maurizio Molinari, è stato coinvolto ieri in un incidente sul campo che gli ha procurato una ferita alla spalla e soprattutto gli ha fatto perdere il suo compagno di lavoro Bogdan Bitik.

La ricostruzione della vicenda.

L’INCIDENTE

“Sto bene, ho una ferita alla spalla destra, sfiorata dal proiettile che ha centrato il mio grande amico Bogdan”, ha scritto lo stesso Zunino sul suo profilo Twitter intorno alle cinque di ieri pomeriggio.

“Ci avviciniamo al ponte Antonovsky perché dal 20 e poi dal 22 aprile ci sono evidenze di incursioni ucraine sull’altra sponda. Lasciamo la macchina e saliamo la rampa. Non si sentono esplosioni né rumori di droni, ci fermiamo per filmare il ponte che è parzialmente distrutto in due punti”, racconta nel suo pezzo di oggi Zunino. “Ci sono dei militari ucraini a circa 20 metri da noi. Ho addosso il giubbotto antiproiettili blu con la scritta bianca “press“, “stampa”, e in testa l’elmetto. All’improvviso gli ucraini urlano “go away, go away“, andate via, e “press, press”. Sono pochi secondi”. Poi il colpo da dietro e la morte del suo amico, compagno e collega.

“Sta per tornare in Italia”, dicono le agenzie di oggi sul giornalista. Che ieri, raccontando l’accaduto ai colleghi in Italia del suo giornale diceva: “Ho provato più volte a chiamare Bogdan, non rispondeva. Era un mio grande amico, è una sofferenza atroce”.

L’EDITORIALE DI MOLINARI SU REPUBBLICA

“Il cecchino che ha sparato dal lato russo del fiume ha inquadrato Zunino e Bitik nel mirino, non può non aver visto la grande scritta “Press” che era impressa sul giubbotto blu indossato dal nostro giornalista”, scrive oggi il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. Raccontando che “sono almeno 15 gli inviati dei media – reporter, teleoperatori e collaboratori – caduti sotto il fuoco dall’inizio del conflitto in Ucraina. E dozzine di altri sono stati feriti”.

“Sono tanti, i nostri colleghi che rischiano ogni giorno la vita per consentirci di conoscere cosa avviene sul campo di battaglia. E di non chiudere gli occhi e le menti su una guerra sanguinosa che avviene a poco più di due ore di volo dalle nostre città”.

LE ACCUSE DEL MINISTRO KULEBA AI RUSSI

Da Kyiv, intanto, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba si è messo in contatto con l’omologo italiano Antonio Tajani. “I russi non si preoccupano se sei russo, italiano o ucraino, sparano e basta”, ha detto Kuleba rispondendo alla stampa italiana.

Ho informato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed espresso solidarietà e sostegno al Direttore Molinari. Seguiamo eventuali sviluppi”, aggiungeva il ministro degli Esteri Tajani. 

IL PROFILO DELL’INVIATO DI REPUBBLICA

Corrado Zunino è nato a Genova nel 1965 e lavora come giornalista da quarant’anni, prima al  Corriere Mercantile e La Gazzetta del Lunedì, poi dal 1989 a Il Lavoro di Genova. Dal 1992 lavora al Gruppo Editoriale L’Espresso, oggi GEDI, e dal 1994 è a La Repubblica.

Dal 1997 al 2010 scrive di sport, poi scrive di cronaca nazionale, ha raccontato l’impatto della pandemia da Covid 19 sulla scuola e dal febbraio 2022 è inviato in Ucraina.

 

– Leggi anche: Mes e Patto di Stabilità, le due partite con l’Ue: le prime pagine

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