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Chi è il nuovo premier belga e perché la destra in Ue sorride

Destra fiamminga al governo in Belgio, l’ex separatista De Wever diventa premier e rafforza l’Ecr in Ue. Oggi già al vertice a Bruxelles
Dopo otto mesi di trattative, il Belgio ha un nuovo governo federale. Bart De Wever, leader dell’Alleanza Neo-Fiamminga (N-VA) e sindaco di Anversa, è diventato il primo premier nazionalista fiammingo della storia del paese. La sua coalizione, soprannominata “Arizona” per i colori dei partiti coinvolti, unisce centro, liberali e socialisti in una squadra politica variegata, destinata a cambiare il panorama politico belga e rafforzare l’asse conservatore in Europa.
De Wever, assieme ai suoi ministri, ha prestato giuramento davanti al re Filippo e rappresenterà il Belgio fin da subito a Bruxelles nel ritiro informale dei leader europei sulla difesa a Palazzo di Egmont.
UN GOVERNO TRA DESTRA E COMPROMESSI
Il neo governo belga si regge su un delicato equilibrio tra forze politiche diverse. L’N-VA guida la coalizione con 24 seggi, affiancata dai liberali francofoni del Mouvement Réformateur (MR), i cristiano-democratici di Les Engagés, i socialisti fiamminghi di Vooruit e il Cd&V, cristiano-democratici delle Fiandre. Insieme, i partiti controllano 82 dei 150 seggi del Parlamento federale, garantendo una maggioranza solida, ma non priva di contraddizioni interne.
L’accordo è arrivato dopo una lunga maratona di negoziati, culminata con l’ultimatum del re Filippo: o un governo entro la fine di gennaio o nuove elezioni. Alla fine, la fumata bianca è arrivata e il neo premier ha annunciato il successo con un lapidario “Alea iacta est!”.
DE WEVER, DA INDIPENDENTISTA A LEADER CONFEDERALE
Classe 1971, è un personaggio di spicco della politica fiamminga da oltre due decenni. Laureato in storia, appassionato di Giulio Cesare e noto per le sue posizioni conservatrici, ha trasformato l’N-VA in un partito di riferimento per il nazionalismo fiammingo.
In passato sostenitore della secessione delle Fiandre, oggi ha ammorbidito la sua posizione, proponendo un modello confederale per il Belgio. Tuttavia, la sua leadership continua a essere divisiva, soprattutto in Vallonia, tradizionale roccaforte della sinistra.
De Wever ha già fissato le sue priorità: una stretta sull’immigrazione irregolare, con accesso limitato ai sussidi sociali e obblighi di integrazione più severi, e il risanamento dei conti pubblici, con il deficit belga oltre il 4% del Pil.
IL TERZO PREMIER DI ECR IN UE, CON DE WEVER L’ASSE SI SPOSTA A DESTRA
A livello europeo, il nuovo premier belga si allinea con i conservatori dell’Ecr, affiancando Giorgia Meloni e il ceco Petr Fiala. Il suo governo punta anche a rafforzare la spesa per la difesa, con l’obiettivo di raggiungere il 2% del Pil, come richiesto dalla Nato.
Congratulazioni e auguri di buon lavoro all'amico @Bart_DeWever, nuovo Primo Ministro del Regno del Belgio. Certa che lavoreremo insieme guidati da valori e obiettivi comuni, sia a livello bilaterale che nell'affrontare le importanti sfide che ci attendono in ambito europeo e…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) February 3, 2025
L’ascesa di De Wever rappresenta un ulteriore spostamento a destra nell’Unione Europea. La sua presenza al tavolo dei leader Ue potrebbe complicare gli equilibri della “maggioranza Ursula”, già sotto pressione per le prossime elezioni in Germania e la crescita dell’ultradestra.