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Chi è J.D. Vance, il vicepresidente di Donald Trump
Da ‘never Trumper’ alla vicepresidenza Usa, ecco il profilo di J.D. Vance
Il ticket era stato ovviamente già dichiarato: Donald Trump presidente degli Stati Uniti e J.D. Vance, senatore dell’Ohio, come vicepresidente. Ex marine, scrittore di successo e ora politico, Vance ha avuto un percorso personale e politico complesso, che lo ha portato da oppositore a stretto alleato di Trump. Ecco chi è l’uomo che sarà il numero 2 d’America a partire dal 2025.
GLI STUDI E LA FAMA COME SCRITTORE
J.D. Vance, nato nel 1984 a Middletown, Ohio, ha vissuto un’infanzia difficile, segnata dalla povertà e dai problemi di dipendenza della madre. A influenzarlo profondamente sono stati i nonni materni, in particolare sua nonna, Mamaw, che è stata una guida per lui. Dopo essersi diplomato, Vance si è arruolato nei Marines e ha prestato servizio in Iraq. Successivamente, ha conseguito una laurea in scienze politiche alla Ohio State University e una in legge alla Yale Law School. Durante questi anni, ha scritto il bestseller “Hillbilly Elegy”, una cronaca delle difficoltà della classe operaia nel Midwest, che è stato adattato in un film su Netflix.
DA ‘NEVER TRUMPER’ ALLA VICEPRESIDENZA DEGLI USA
Inizialmente Vance si era dichiarato un ‘never Trumper’, opponendosi apertamente a Trump durante le elezioni del 2016. Tuttavia, dopo un incontro nel 2021, ha cambiato opinione, tanto che Trump lo ha poi sostenuto nella sua candidatura al Senato nel 2022. Vance ha ottenuto il seggio a Capitol Hill nel gennaio 2023 e ha rapidamente consolidato la sua posizione come uno dei più fedeli alleati del tycoon. La scelta di Trump di avere Vance come vice rispecchia un intento di rinnovamento politico, focalizzato sulle esigenze della classe lavoratrice americana, come ha dichiarato il presidente stesso.
VANCE CONTRARIO AGLI AIUTI USA ALL’UCRAINA
Da ex militare, Vance ha espresso chiaramente la sua opposizione al continuo sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina nella guerra contro la Russia. In un articolo sul New York Times, Vance ha dichiarato di essere contrario a ulteriori pacchetti di aiuti per l’Ucraina, definendo irrealistico l’obiettivo di riportare l’Ucraina ai confini del 1991. Secondo Vance, il peso del supporto militare è finora ricaduto in gran parte sugli Stati Uniti, mentre i Paesi europei hanno contribuito in misura limitata. Ha inoltre criticato la Casa Bianca per la mancanza di un piano realistico e ha sostenuto la necessità di una mediazione per la pace, definendo “assurdo” il rifiuto di negoziare con il presidente russo Putin.
UN PERCORSO DI CRESCITA POLITICA E PERSONALE
Dopo il successo del suo libro e l’elezione al Senato, Vance ha fondato un ente benefico per la lotta contro l’epidemia di oppioidi, una causa a lui cara per le difficoltà che ha vissuto nella sua famiglia. Ha partecipato a numerosi eventi repubblicani e le sue esperienze di vita hanno risuonato con molti americani, soprattutto della classe operaia. Nonostante i cambiamenti nelle sue posizioni su alcuni temi, come il diritto all’aborto, Vance rimane una figura influente e controversa. La sua storia personale e la sua trasformazione politica lo hanno portato ora al vertice della politica statunitense, accanto a Trump, con un mandato che promette di essere intenso e pieno di sfide.