Fanil Sarvarov, generale russo e veterano di Cecenia e Siria, è stato ucciso in un attentato a Mosca. Chi era e perché sarebbe stato colpito
Nelle primissime ore della mattina moscovita, una Kia Sorento guidata dal tenente generale Fanil Sarvarov è esplosa in un parcheggo lungo la via Yasenevaya, nella zona sud della capitale russa.
L’uomo, un ufficiale decorato per meriti di guerra e con un ruolo centrale nell’addestramento delle forze armate, è deceduto in ospedale a seguito delle gravi ferite. Il Comitato investigativo russo ha aperto un fascicolo per omicidio e traffico illecito di esplosivi, e sta valutando, tra le ipotesi, il coinvolgimento dei servizi ucraini, già responsabile di diversi attacchi mirati contro alti ufficiali russi.
CHI ERA FANIL SARVAROV
Fanil Sarvarov era nato nel 1969 nella regione di Perm, negli Urali, e si era formato nelle accademie militari delle forze corazzate e dello Stato maggiore.
Nel corso della sua carriera ha partecipato alle operazioni in Caucaso negli anni ’90, al conflitto osseto-inguscio e campagne in Cecenia e partecipato alla campagna in Siria tra l 2015 e il 2016.
Dall’inizio dell’invasione in in Ucraina è stato inserito nelle liste di Kiev dei presunti criminali di guerra.
Decorato con l’Ordine del Coraggio e l’Ordine “Al Merito della Patria”, nel 2024 il presidente Vladimir Putin gli aveva conferito il grado di generale luogotenente.
UN ATTACCO MIRATO DEI SERVIZI UCRAINI?
L’Ucraina, per ora, non ha rilasciato commenti ufficiali sulla vicenda. La cautela è alta: le autorità russe hanno spesso accusato Kiev di essere dietro una serie di attacchi mirati sul territorio della Federazione, ma le rivendicazioni ufficiali sono rare e, per la maggior parte dei casi, non confermate pubblicamente dalle parti citate.
I PRECEDENTI
L’uccisione di Sarvarov arriva dopo altri casi di alto profilo: nell’aprile 2025 il generale Yaroslav Moskalik era stato ucciso da una autobomba nella periferia di Mosca, mentre nel dicembre 2024 il generale Igor Kirillov era morto per l’esplosione di un ordigno nascosto su un monopattino in un quartiere residenziale.
Episodi che hanno alimentato un clima di insicurezza nella capitale e hanno portato il Cremlino a puntare il dito verso Kiev.
LE POSSIBILI RIPERCUSSIONI DIPLOMATICHE
La strategia ucraina di colpire i vertici militari russi ha messo in evidenza le debolezze dell’apparato di sicurezza di Mosca. Lo stesso Vladimir Putin, lo scorso anno, aveva definito l’uccisione del generale Kirillov un “grave passo falso” dei servizi di sicurezza, invitandoli a farne tesoro e a rafforzare i propri sistemi di protezione.
Resta da capire se l’eliminazione di Sarvarov, un episodio di grande rilievo, potrà avere ripercussioni sui negoziati di pace in corso. Proprio in questi giorni funzionari ucraini e statunitensi sono impegnati in colloqui in Florida nel tentativo di mettere fine a una guerra che dura ormai da quasi quattro anni. Parallelamente, anche la Russia sta portando avanti incontri separati con gli Stati Uniti, destinati a proseguire lunedì.
Keith Kellogg, inviato speciale per Ucraina e Russia nominato da Donald Trump, ha criticato le uccisioni mirate di generali russi attribuite a Kiev nel corso dell’ultimo anno, sostenendo che operazioni di questo tipo potrebbero entrare in conflitto con le regole del diritto di guerra.
Immagine: Comitato Investigativo di Mosca/Handout via Reuters — fonte: Reuters


