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Chi era Wolfgang Schäuble, ricordi e aneddoti di Merkel e Draghi

Schauble

Addio a Schäuble, l’ultimo grande vecchio della politica tedesca

E’ morto Wolfgang Schäuble, storico ministro tedesco delle Finanze ed ex presidente del Bundestag. Si è spento martedì sera, aveva 81 anni. Ha caratterizzato la storia politica ed economica-finanziaria tedesca ed europea per decenni, incrociando il suo percorso con altre due figure protagoniste assolute di quegli anni: Angela Merkel e Mario Draghi.

IL RICORDO DI ANGELA MERKEL

“Quando ero giovane ministra, Wolfgang Schäuble è stato per me un maestro politico” ha ricordato Merkel. “Come Ministro degli Interni e delle Finanze – ha aggiunto – è stato una delle ancore dei miei primi tre gabinetti di governo. La Germania perde con lui una personalità di spicco, dotata di lungimiranza politica e programmatica. In Germania ci mancherà la voce di Wolfgang Schäuble. Personalmente mi mancheranno i suoi consigli” ha sottolineato l’ex cancelliera, puntualizzando inoltre come il politico Cdu sia stato uno degli architetti della Riunificazione tedesca, un pioniere dell’amicizia franco-tedesca e un europeo appassionato. “Ho ammirato la sua disciplina, anche nei confronti di se stesso, che ha mantenuto nonostante e con la sua paraplegia dopo un attentato. È diventato così un modello per milioni di persone”.

GLI ANEDDOTI DI MARIO DRAGHI

Con Mario Draghi i rapporti sono stati in chiaro scuro. Basti pensare quando nel 2011 Schäuble sosteneva la candidatura del banchiere centrale alla guida della Bce, con le cronache tedesche che riferivano di come Schäuble apprezzasse “la buona reputazione di Draghi come banchiere centrale, la sua personalità e la sua integrità”.

Poi arrivò il periodo delle crisi  finanziarie, del quantitative easing, del ‘bazooka’ di Draghi. Ecco come il giornalista del Corriere della Sera, Massimo Nava, riportava nel suo libro (‘Angela Merkel’) pubblicato nel 2021, il racconto di Mario Draghi dei vivaci i confronti con “il falco” Schäuble: “Lui ha un’idea di unione monetaria à la carte, da cui si possa o si debba uscire per rientrare dopo aver messo i conti a posto – è stato il commento dell’ex premier italiano sul ministro tedesco -. Per questo, sosteneva l’uscita della Grecia. Gli dissi che, se voleva buttare fuori la Grecia, lo doveva fare lui, ma che non poteva chiederlo alla Bce”.

Ricorda poi Nicola Porro che “solo tre anni fa, in piena crisi pandemica, l’ex ministro fece una sorta di mea culpa per la gestione del caso greco. In una lettera al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, scrisse che in quel periodo vennero fatti “degli errori” e che “oggi saremmo molto più avanti in Europa se l’idea di istituire un fondo monetario europeo avesse prevalso durante la crisi in Grecia nel 2010”.

CHI ERA WOLFGANG SCHAUBLE

Veterano e membro di spicco della Cdu, Schauble è nato a Friburgo nel 1942. Ha raggiunto la sua massima notorietà internazionale all’indomani della crisi finanziaria del 2008 e delle successive difficoltà del debito sovrano dell’eurozona, quando è stato ministro delle Finanze della Germania. Con il suo atteggiamento da “falco”, diventò il simbolo dell’austerity e dell’intransigenza verso i Paesi dell’Europa meridionale e verso la crisi della Grecia in particolare.

Oltre che alle Finanze, ha ricoperto altri incarichi di governo tra cui quello di ministro degli Interni. Era il ruolo che ricopriva nel 1990, quando un uomo, disturbato mentalmente, gli sparò colpendolo alla spina dorsale e costringendolo a vivere su una sedia a rotelle per il resto della sua vita. In quegli anni fu tra coloro che gestirono il Trattato di unificazione tedesca dopo la caduta del Muro di Berlino.

E’ stato leader della Cdu, capogruppo parlamentare e presidente del Bundestag tedesco. Dal 1991 al 2000 ha guidato il gruppo parlamentare Cdu/Csu. Nel 1998 Schauble divenne leader del partito come parte del riallineamento della Cdu. Si dimise dall’incarico nel febbraio 2000, finito nel tumulto della vicenda delle donazioni al partito e dopo aver dichiarato di aver fatto una donazione di 100.000 marchi in contanti. Angela Merkel diventò allora la leader del partito. Quando nel 2009 fu nominato dalla Merkel per supervisionare le finanze federali della Germania, fu visto come uno dei pochi politici con abbastanza peso da guidare la Germania fuori dalla crisi.

SCHAUBLE, IL MAESTRO DEL RIGORE DEI CONTI PUBBLICI

Dopo le elezioni federali del 2017, Schauble è stato eletto presidente del Bundestag, la seconda carica più alta dello Stato, come successore di Norbert Lammert. A Schauble è stata negata la carica più alta dello Stato, quella di presidente federale. Nessun parlamentare tedesco è stato più a lungo membro del Bundestag come lui.

Maestro dei rigore dei conti pubblici, Schaeuble è riuscito a raggiungere, durante il suo mandato come ministro delle Finanze, lo ‘zero netto’. Aveva studiato giurisprudenza, e tra i suoi principali contributi alla Germania quello di aver negoziato il trattato di unificazione della Ddr dopo la caduta del muro di Berlino. Lascia quattro figli e la moglie Ingeborg, con la quale era sposato dal 1969.

DESTINO E CARATTERE DI SCHÄUBLE

Anni fa – ricorda Pierluigi Mennitti su Start Magazine -, quando la sua immagine anche all’estero, anzi soprattutto all’estero, era legata al suo ruolo di ministro del Tesoro di Berlino nella tempesta dell’euro, la prima rete pubblica tedesca gli aveva dedicato un lungo documentario girato dal giornalista Stephan Lamby (Wolfgang Schäuble, Macht und Ohnmacht, potere e impotenza), che incollò ai teleschermi due milioni e mezzo di spettatori. Fu di fatto una sorta di omaggio-bilancio di un’interminabile carriera politica. Negli istanti conclusivi di quella intervista, l’ex ministro delle Finanze tracciò un bilancio di se stesso: “Sono sempre stato un soldato particolarmente scomodo”. È forse questa quella che gli anglosassoni chiamerebbero la sua legacy.

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