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Chi sono i nuovi compagni di viaggio del ministro Giorgetti al G7

GIORGETTI

Tante  le tornate elettorali del 2024 che hanno cambiato i volti degli esecutivi in Europa e non solo. Giappone, Usa, Gran Bretagna, in che modo sono cambiati i governi dei big dell’economia mondiale e chi sono i compagni di viaggio del ministro dell’economia Giancarlo Giogetti, l’unico rimasto saldo sulla sua poltrona?

Sta per concludersi l’anno di presidenza italiana del G7. “La nostra presidenza del G7 ha coinciso con una delle congiunture più complesse dalla fine della Seconda guerra mondiale, segnata dal protrarsi della guerra in Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente”, ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani. Un anno caratterizzato da un gran numero di elezioni, da quelle per il Parlamento europeo alle presidenziali americane, che hanno cambiato il volto di numerosi esecutivi.

Ma non sono state solo gli appuntamenti elettorali programmati a cambiare le tessere dei vertici dei governi nazionali. Le crisi, economiche e quindi politiche, di Francia e Germania hanno portato a più di un avvicendamento. Solo la Francia nell’ultimo anno ha cambiato quattro Premier e quattro governi.

Una instabilità da cui è stata risparmiata l’Italia, che vede saldi i ministri del Governo Meloni e, nonostante le intemperanze del suo partito, anche il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. Giri di giostra che male si sposa con le inevitabili novità che arriveranno con il nuovo governo americano, soprattutto dal punto di vista economico e delle politiche commerciali.

MINISTERO DELL’ECONOMIA USA: DA YELLEN A SUPER FAN DEI DAZI BASSENT

Il posto di Janet Yellen, segretario al Tesoro americano, prima donna presidente della Federal Reserve durante il mandato presidenziale di Barack Obama, sta per sedersi Scott Bessent che ha alle spalle una formazione imprenditoriale (manager di hedge fund) non accademica, come Yellen. Bessent, tra i più importanti consiglieri economici del presidente Trump, è l’artefice della proposta di imporre dazi estremi nonostante le preoccupazioni di Wall Street che teme guerre commerciali.

I DAZI DI TRUMP FANNO CADERE LA TESTA DEL MINISTRO DELLE FINANZE FREELAND

La nuova, aggressiva, politica statunitense in materia di dazi ha iniziato a rivolgersi ai vicini di casa Messico e Canada. “Il 20 gennaio, con uno dei miei primi numerosi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per imporre a Messico e Canada dazi del 25% su TUTTI i prodotti in ingresso negli Stati Uniti”, ha scritto Trump sul social network Truth. Il Presidente vuole utilizzare la minaccia dei dazi per obbligare i due paesi a frenare il flusso di migranti irregolari che attraversano i loro confini verso gli Stati uniti. Una pressione esterna che ha avuto ripercussioni sul governo canadese. Il 16 dicembre, infatti, si è dimessa la vicepremier e ministra delle Finanze canadese, Chrystia Freeland. La ragione, come scritto da lei in una lettera pubblicata sui suoi social la lettera, deriva dalla strategia di appeasement che il Premier canadese Justin Trudeau sta riservando alle “minacce” di Trump. “Dopo aver riflettuto, ho concluso che l’unica via onesta e fattibile per me è quella delle dimissioni – si legge nella lettera di Freeland – Nelle scorse settimane, non ci siamo trovati d’accordo sul modo migliore di procedere per il Canada”.

IL WALZER FRANCESE E L’AVVICENDAMENTO TRA KUKIES E LINDNER ALL’ECONOMIA TEDESCA

Non dipendono da Trump, invece, i walzer al dicastero dell’economia in Germania e Francia. In quest’ultima, come detto, nell’ultimo anno si sono avvicendati quattro Premier: Élisabeth Borne, Gabriel Attal, Michel Barnier e il neonominato François Bayrou. Il ministro dell’economia e delle finanze Bruno Le Maire ha resistito all’avvicendamento tra Borne e Attal ma non a quello tra Attal e Barnier, in virtù del quale è stato sostituito dal giovanissimo (33 anni) Antoine Armand. Il governo di Bayrou è ancora in via di formazione. Un avvicendamento anche per il ministro dell’economia tedesco. Christian Lindner, ministro dell’economia e delle finanze del governo del Cancelliere Scholz è stato sostituito da Jorg Kukies, per via del mancato accordo sul bilancio dello stato per il 2025. Lindner, tra l’altro, è stato l’artefice dell’apertura della crisi di governo, chiedendo le elezioni anticipate (che si terranno il prossimo 23 febbraio).

STAMER PRENDE IL POSTO DI SUNAK E REEVES VA ALL’11 DI DOWNING STREET

Il Regno Unito ha assistito a un cambio di colore della maggioranza parlamentare e, dunque, governativa. Nel corso delle elezioni dello scorso luglio il conservatore Rishi Sunak ha subito una sconfitta che portato al numero 10 di Downing Street il laburista Keir Rodney Starmer. Al numero 11 della stessa via risiede Rachel Reeves, scelta da Starmer a capo del  ministero economico in veste di cancelliera dello Scacchiere, prima donna destinata a questo ruolo.

GIAPPONE: IL GOVERNO KISHIDA II PORTA KATSUNOBU KATO AL MINISTERO DELL’ECONOMIA

Infine, last but not least tra i paesi del G7, anche il Giappone, lo scorso ottobre, è andato a elezioni anticipate (erano previste alla scadenza naturale della legislatura, nella seconda parte del 2025). I cittadini sono stati chiamati alle urne a seguito delle dimissioni del Governo Kishida II, il nuovo premier designato Shigeru Ishiba ha sciolto le camere e indetto nuove elezioni al fine di agevolare la formazione di un nuovo esecutivo con il sostegno popolare. Così, il ruolo di ministro delle finanze è passato da Shun’ichi Suzuki a Katsunobu Katō.

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