Skip to content

Perché i guai di Francia e Germania sono guai anche per l’Italia

Le difficoltà economiche e politiche di Francia e Germania si riverberano sull’economia italiana (cala il volume degli scambi commerciali) e sulla forza politica del nostro continente chiamato a trattare con l’alleato statunitense che promette di proseguire (e intensificare)  una politica commerciale aggressiva e protezionistica

Un tempo locomotive del continente europeo, oggi Germania e Francia stanno attraversando crisi economiche e politiche, che ricordano l’esperienza vissuta una decina di anni fa dal nostro paese. Gli inciampi dei due maggiori Paesi dell’Ue sono una cattiva notizia anche per l’Italia e l’Europa, da diversi punti di vista.

GERMANIA E FRANCIA PRIMI DUE PARTNER COMMERCIALI ITALIANI

Iniziamo con un po’ di numeri e partiamo dal punto di vista economico. La Germania è il nostro primo partner commerciale, davanti a Francia e Stati Uniti, sia come mercato per l’export dei nostri prodotti sia come Paese di provenienza dell’import in Italia (la Francia è al terzo posto in entrambe le direzioni). L’Italia, invece, è al quinto posto tra i fornitori e al sesto tra i mercati di destinazione dell’export tedesco. I settori coinvolti sono numerosissimi, soprattutto intra-industriale, dal chimico-farmaceutico, ai macchinari, all’agroalimentare ed elettrotecnica-elettronica. Il rallentamento dell’economia tedesca ha avuto impatti negativi sugli scambi commerciali con il nostro paese. Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni dall’Italia verso la Germania sono scese del 5,6% rispetto al 2023, così come le importazioni, in flessione del 3,6%. Nello stesso periodo si è registrata una diminuzione dell’export verso la Francia del 2,5% mentre una crescita, limitata, dell’import che sale del 1,4%.

I GUAI ECONOMICI E L’INSTABILITÀ POLITICA TEDESCA

I guai economici della Germania fanno il paio con una situazione di instabilità politica. Il voto di sfiducia al Cancelliere Scholz ha cristallizzato la crisi di maggioranza aprendo la strada a nuove elezioni, già previste per il prossimo 23 febbraio. “La crisi politica è il riflesso di un malessere più profondo, peraltro accentuato dall’insicurezza prodotta da una delle più gravi crisi economiche dal dopoguerra – si legge su StartMagazine -. La fiducia dei cittadini nella politica, nei partiti e nelle istituzioni sta crollando, e il voto anticipato di febbraio sarà più di una semplice elezione: sarà un test cruciale per la tenuta della democrazia tedesca”.

LA FRANCIA HA CAMBIATO QUATTRO PREMIER IN UN ANNO

Passiamo alla Francia. Il presidente Emmanuel Macron ha da poco scelto il suo Primo ministro, il quarto del 2024. Fino al 9 gennaio 2024 la carica era ricoperta da Élisabeth Borne, poi, fino al 5 settembre dal giovane Gabriel Attal, a cui è succeduto l’esperto Michel Barnier e infine, dal 13 dicembre, François Bayrou. Il presidente non può sciogliere l’Assemblée Nationale, è vietato dalla Costituzione perché non è ancora trascorso un anno dallo scioglimento precedente. Il compito numero uno del sarà portare a casa una legge finanziaria rigorosa che possa provare a riassettare le finanze pubbliche francesi, pena l’intervento di Bruxelles.

I DAZI USA E LE DIFFICOLTÀ DI FRANCIA E GERMANIA

Tra l’altro, anche in termini geopolitici, le crisi politiche tedesca e francese sono arrivate proprio nel momento in cui Donald Trump è a tornato alla Casa Bianca e, con la sua squadra di falchi, promette una politica commerciale aggressiva fatta di ampio ricorso ai dazi. Le difficoltà di Francia e Germania mettono l’Europa in una posizione di debolezza nelle negoziazioni con l’alleato atlantico. Trump avrebbe “tutto l’interesse a bilateralizzare le relazioni transatlantiche perché sa che se parlerà bilateralmente con Viktor Orban, Emmanuel Macron, Olaf Scholz o il suo successore, avrà molto più peso nelle discussioni sulle tariffe e sulla difesa europea che non se parlerà con un blocco di 27 Stati membri dell’UE che hanno una posizione comune”, ha detto a Euronews Jacob Ross, ricercatore presso la Società tedesca per la politica estera (Dgap).

Leggi anche: Divide et impera, Macron seduce i socialisti e si riprende la Francia. Parla il prof. Marchi (Unibo)

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su