Anche raccogliere cipolle, fingere di avere l’auto in panne e allacciarsi le scarpe sono diventate attività anti-golpe. Mentre la violenza dei militari in Myanmar è un continuo crescendo, i manifestanti inventano nuove forme creative di disobbedienza civile
La giunta militare del Myanmar, dopo il colpo di Stato del 1° febbraio scorso, ha vietato le assemblee pubbliche, ma questo non ha fatto altro che incoraggiare i manifestanti a inventare nuovi modi – del tutto in conformità con la legge – per esprimere il proprio dissenso.
I birmani hanno infatti lanciato il Civil disobedience Movement, un movimento di disobbedienza civile che ha incoraggiato le persone a scioperare, boicottare le imprese di proprietà dei generali e unirsi alle proteste. Nonostante la violenza militare stia progressivamente aumentando, milioni di manifestanti pacifici continuano a scendere nelle strade del Myanmar per chiedere il rilascio dei leader civili del Paese, tra cui Aung San Suu Kyi.
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TUTTE LE FORME DI PROTESTA PACIFICA DEI BIRMANI
Tra i primi ad aderire allo sciopero nazionale ci sono stati i medici che, tuttavia, sono in parte tornati al lavoro soprattutto per curare i manifestanti feriti dalle forze armate. Al braccio, però, indossano comunque nastri rossi come segno di protesta.
Un’altra forma di dissenso usata dai birmani è il battere di pentole e padelle per creare rumore e scacciare simbolicamente gli spiriti maligni per un quarto d’ora dalle 20.00 alle 20.15 restando al sicuro a casa.
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I manifestanti hanno inoltre usato metodi ingegnosi per fermare il traffico e impedire al personale del governo di presentarsi al lavoro. Il direttore dell’edizione inglese del giornale The Irrawaddy, per esempio, ha raccontato di come un giorno i manifestanti hanno aiutato a raccogliere cipolle e chicchi di riso dalla strada, dove qualcuno li aveva “fatti cadere”. Decine di manifestanti hanno raccolto ogni singola cipolla e chicco di riso, uno alla volta, mentre la polizia li sorvegliava.
Demonstrators pretend to pick up onions dropped on the street in an attempt to slow traffic and block roads during a protest against the #militarycoup, in #Yangon, #Myanmar, 19 February 2021. EPA-EFE/NYEIN CHAN NAING pic.twitter.com/URK5NQuoZ3
— Mizzima News (@MizzimaNews) February 19, 2021
Sempre per bloccare il traffico, sono state messe in atto la “protesta del guasto all’auto” in cui i partecipanti hanno finto di avere problemi al veicolo, quella della “guida al rallentatore” e la “Tying Shoelaces”, durante la quale le persone si fermavano per strada ad allacciarsi le scarpe nello stesso momento.
Broken car engine movement in Yangon today. Protestors pretending their cars are broken engines on the major roads in Yangon. #WhatIsHappeningInMyanmar #Feb17Coup pic.twitter.com/osfNN15tyH
— soe zeya tun (@soezeya) February 17, 2021
Protestors troll police by circling around the intersection – at one point everyone stopped to tie their shoe laces. #trollthecouo #WhatsHappeningInMyanmar #HearTheVoiceOfMyammar pic.twitter.com/hP9j7VUkBf
— Latt Thone Chaung (@LattThone) February 19, 2021
Sono stati messi in scena anche spettacoli di strada e artisti e attivisti si sono uniti per produrre grandi striscioni e graffiti anti-golpe.
#Myanmar anti-#military government protesters made their mark in #Mandalay wanting all to see their opposition against the #militarycoup since Feb 1. Am told this is seen on 73rd street in Mandalay. Pics by @tonywumm #WhatsHappeninglnMyanmar pic.twitter.com/jw3iT0B2LC
— May Wong (@MayWongCNA) February 17, 2021
I manifestanti hanno poi avviato azioni contro la burocrazia controllata dai militari, come la campagna di boicottaggio della lotteria, i cui introiti vanno direttamente nei fondi del governo proprio come le altre tasse.
Anche i giornalisti stanno contribuendo attraverso una campagna “anti-conferenze stampa”, boicottando di fatto quelle organizzate dai militari.
Infine, le “campagne di maledizione” rivolte ai generali, specialmente al comandante in capo Min Aung Hlaing, e la “campagna soprannaturale”, che coinvolge indovini e leader spirituali, con cui vengono lanciati incantesimi sui militari superstiziosi.