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Commissario Ue alla Difesa: chi sono i candidati più accreditati

Von Der Leyen

La presidente Ursula Von der Leyen ha annunciato che l’Ue avrà un Commissario alla difesa. A pesare l’aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina e la scelta di graduale “disimpegno” degli Usa nei confronti del vecchio continente. I nomi dei candidati più accreditati. 

L’Unione europea avrà un Commissario alla difesa e costruirà “una produzione di difesa di dimensioni continentali”. A confermarlo la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parlando al Globsec Forum di Bratislava. Questo sarà un passo in avanti epocale per il nostro continente, un tema nel quale gli Stati membri non hanno mai accettato di cedere parte della propria sovranità a un organismo sovranazionale.

Ma oggi i tempi sono maturi per un cambio di rotta. Se da un lato la guerra in Ucraina ha accelerato la riproposizione della questione, per lo mento in chiave economica, dall’altro sono stati i richiami statunitensi a un maggiore impegno sul campo a far cedere anche i più riluttanti.

LA CED: IL PROGETTO, SFUMATO, DI DE GASPERI

“La mia spina è la Ced”. Così Alcide De Gasperi, tra i primi a riconoscere la necessità che l’allora neonata Unione europea si dotasse di uno strumento difensivo, scrisse al segretario della Dc Amintore Fanfani pochi giorni prima di morire.  “Tu puoi immaginare la mia pena – scriveva De Gasperi –, aggravata dal fatto che non ho la forza né la possibilità di levare la voce, almeno per allontanare dal nostro Paese la corresponsabilità di una simile iattura. Se l’Unione europea non la si fa oggi, la si dovrà fare inevitabilmente fra qualche lustro; ma cosa passerà tra oggi e quel giorno Dio solo lo sa”. E aveva ragione lo statista italiano. L’Unione europea torna a parlare di una difesa comune ben 70 anni dopo la morte di De Gasperi e dopo l’aggressione subita dall’Ucraina da parte della Russia.

COMMISSARIO ALLA DIFESA UE: LA GIUSTA SCELTA DI VON DER LEYEN (SECONDO IL MINISTRO CROSETTO)

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo al Globsec Forum di Praga, ha sottolineato l’importanza della nomina di un commissario europeo per la Difesa, definendola “giustissima”. Inoltre, Crosetto si è augurato anche “che la sottocommissione Difesa diventi una commissione permanente anche all’interno del Parlamento europeo”, sostenendo che “se è così rilevante costruire la difesa del futuro per ogni Paese europeo, per l’Europa intera, allora bisogna adeguarsi e quindi ridare uno spazio che la difesa non ha avuto in questi anni, soprattutto quella europea”.

IL MINISTRO CROSETTO ANNUNCIA IL G7 DELLA DIFESA

Ad adeguarsi deve essere anche il quadro normativo da cui dipende lo spazio di manovra finanziaria degli Stati membri. “Se la difesa è fondamentale in questa fase che stiamo vivendo  – ha detto il ministro – ll’Europa deve decidere se escludere le spese della difesa dal Patto di stabilità e crescita Psc”. Viceversa, l’Ue non riuscirà ad adempiere agli impegni che l’Europa stessa vuole assumersi”, considerando che il Segretario generale aggiunto della Nato Angus Lapsley ha ribadito “che all’Alleanza non basterà più il 2 per cento” del Pil nazionale da destinare alle spese militari, ma “si andrà al 2,5 per cento o al 3 per cento”. Il ministro, inoltre, ha annunciato che, sotto la Presidenza italiana, si terrà per la prima volta un G7 dedicato alla difesa, evidenziando come la guerra in Ucraina abbia risvegliato la consapevolezza che la difesa richiede investimenti e scelte rapide.

COMMISSARIO ALLA DIFESA UE: I NOMI DEI PAPABILI

Ma passando dalle dichiarazioni d’intendi ai nomi vediamo quali sono i profili più accreditati per prendere le deleghe della difesa europea. La premessa è che, molto probabilmente, sarà un commissario di un paese dell’est europeo. Questo per provare a rassicurare i paesi dell’est preoccupati dai ruggiti russi.

Il primo nome sul taccuino di Ursula von der Leyen è Apostolos Tzitzikostas del PPE. Il presidente del Comitato europeo delle Regioni ha messo nel mirino i portafogli di Economia, Difesa e Coesione. Ha maturato esperienze oltre oceano, al Congresso degli Stati Uniti ha lavorato per il presidente della Commissione Affari esteri della Camera.

Il secondo nome è quello del lituano Andrius Kubilius, anch’egli del PPE, vorrebbe portare a casa la nomina di commissario all’Allargamento o alla Difesa. L’ex premier lituano, in passato, ha espresso forti posizioni antirusse, arrivando a definire la Russia “sponsor statale del terrorismo”.

L’ultima alternativa sulla scrivania di von der Leyen parla francese, è l’attuale commissario per il Mercato interno e la politica industriale digitale, spaziale e di difesa, Thierry Breton di Renew europe che vorrebbe confermare le sue deleghe. La scelta del francese potrebbe avere il senso di “convicere” il paese più storicamente riluttante a cedere quote di sovranità in campo militare.

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