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Cos’è il Data Protection Day, tra sfide e preoccupazioni

Data protection day

Nella Giornata della protezione dei dati Istituzioni europee e opinione pubblica si interrogano su come coniugare tecnologie emergenti e rischi per la privacy

Il Data Protection Day si celebra ogni anno il 28 gennaio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della privacy e della tutela dei dati personali. L’evento ricorda la firma della “Convenzione 108”, avvenuta nel 1981, il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante dedicato alla protezione della privacy nell’era digitale. A oggi 55 Stati hanno ratificato questa convenzione, rendendola un pilastro per i flussi di dati transfrontalieri.

LA CONFERENZA DI BRUXELLES, LE SFIDE TRA IA E PRIVACY

Per celebrare l’edizione 2025 il Consiglio d’Europa, il Garante europeo della protezione dei dati e il CDPD (Computers, Privacy and Data Protection) hanno organizzato una conferenza a Bruxelles. L’evento intende esplorare il matching tra tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e le neuroscienze, e i rischi per la privacy. I temi centrali riguardano le sfide normative e le opportunità offerte dall’innovazione, con interventi di figure di  come Wojciech Wiewiórowski, Garante europeo, e Beatriz de Anchorena, presidente del Comitato consultivo della Convenzione.

LE PREOCCUPAZIONI DEGLI ITALIANI: FURTO DI IDENTITA’ E CYBERSICUREZZA

In Italia, il Data Protection Day evidenzia le crescenti preoccupazioni legate alla cybersicurezza. Secondo uno studio di Europ Assistance, il 56% degli italiani teme il furto di identità digitale, mentre il 55% ha paura di subire crimini informatici. Le fasce più preoccupate sono i giovani tra i 25 e i 34 anni, seguiti dai genitori, preoccupati per la sicurezza dei figli, e dagli anziani, considerati più vulnerabili alle minacce online.

Nonostante il 62% degli italiani conosca soluzioni per proteggere la propria identità digitale, solo il 40% adotta misure di sicurezza adeguate, come l’uso di password complesse e gestori di password. Questo ritardo, unito all’aumento del cyber crimine (+79% negli ultimi cinque anni), richiede un cambio di passo. Secondo il Clusit, è necessario rafforzare la cultura della sicurezza a tutti i livelli, fin dalle scuole elementari.

IL DATA PROTECTION DAY E IL “DECENNIO DIGITALE”

Il Data Protection Day si inserisce in quello che la Commissione europea definisce il “decennio digitale”, un piano globale per guidare la trasformazione tecnologica. L’introduzione di normative come NIS2, DORA e l’AI Act dimostra l’impegno dell’UE nel garantire un equilibrio tra innovazione tecnologica e protezione dei dati personali.

La tutela della privacy non è solo una questione tecnica, ma culturale e sociale. In Italia, le opinioni sulla necessità di ridefinire il concetto di privacy variano tra grandi centri urbani e piccoli comuni. Mentre il 30% degli abitanti delle città sostiene l’importanza di un cambiamento, nei centri minori questa percentuale scende al 19%. Come sottolinea Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità digitale, è fondamentale che cittadini e istituzioni collaborino per proteggere i diritti digitali.

…OLTRE LA PROTEZIONE DEI DATI C’E’ DI PIU’

E’ vero che con l’espansione del digitale, la protezione dei dati diventa sempre più cruciale. D’altro canto, però, il rischio è che mentre la Silicon Valley americana e i “nerd” cinesi (vedi DeepSeek) corrono e vanno avanti come un treno nello sviluppo delle tecnologie digitali e dell’Intelligenza artificiale, l’Europa – al solito – rimanga imbrigliata, avviluppata (e ferma) dai dibattitti sulle regole.

Leggi anche: Who is Liang Wenfeng? Il padre di DeepSeek fa tremare la Silicon Valley

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