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Cos’è il ‘Mensuram bonam’, il summit guidato dallo Ior tra fede cristiana e finanza cattolica

Mensuram Bonam

Esperti finanziari e responsabili ecclesiastici riuniti a Londra al summit Mensuram Bonam per sviluppare un mercato da 1.750 miliardi di dollari. Investimenti coerenti con la fede, la finanza cattolica unisce le forze

A Londra si chiude il summit Mensuram Bonam, un evento che vede riuniti 90 leader della Chiesa e rappresentanti del settore finanziario provenienti da 16 Paesi. Organizzato dallo IOR, la “banca vaticana”, insieme a partner finanziari specializzati, l’incontro ha l’obiettivo di sviluppare un mercato di investimenti in linea con i principi della fede cristiana, un settore che vale già 1.750 miliardi di dollari. La scelta della capitale britannica non è casuale, considerando che proprio qui un investimento immobiliare della Santa Sede, considerato discutibile per i criteri ecclesiastici, ha portato a una clamorosa inchiesta e a un processo in Vaticano.

IL MODELLO DI INVESTIMENTO “MENSURAM BONAM”

Il summit trae ispirazione dal documento Mensuram Bonam, pubblicato nel 2022 dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. La guida è stata pensata per istituzioni e enti cattolici che amministrano patrimoni, con l’obiettivo di garantire che la gestione dei beni rispecchi i valori della fede. La Chiesa vuole che i suoi investimenti siano orientati al bene comune, rispettando la giustizia sociale e standard etici. Il documento stabilisce una serie di criteri su settori da evitare, come pornografia, armi nucleari e droghe, e incentiva investimenti in ambiti con un impatto sociale e ambientale positivo.

UN MERCATO IN CRESCITA MA ANCORA LIMITATO

Il settore dei capitali allineati alla fede cristiana è meno sviluppato rispetto a quello della finanza islamica, che si prevede raggiungerà un valore di 6.700 miliardi di dollari entro il 2027. Jean-Baptiste de Franssu, presidente dello IOR, sottolinea l’importanza di incrementare questo mercato. “È fondamentale che i leader finanziari sviluppino strumenti in grado di bilanciare le prestazioni finanziarie e di massimizzare gli impatti positivi sulla società e sull’ambiente”, afferma De Franssu. Per questo motivo, il summit londinese coinvolge fornitori di indici, consulenti di investimento e altri specialisti, per portare coerenza e chiarezza nell’approccio degli investimenti religiosi.

LA SFIDA DI UNIFICARE I CRITERI A LIVELLO GLOBALE

Uno degli ostacoli principali alla crescita di questi investimenti è la mancanza di uniformità nei criteri adottati dai diversi Paesi. Una nuova ricerca presentata al summit mostra infatti come i criteri per gli investimenti coerenti con la fede varino da nazione a nazione. La conferenza cerca di affrontare questa sfida, proponendo una visione condivisa che possa favorire lo sviluppo globale degli investimenti cattolici responsabili.

VERSO UNA COLLABORAZIONE TRA DIVERSE CHIESE CRISTIANE

Tra i partecipanti al summit ci sono anche rappresentanti delle Chiese protestanti, invitati a condividere le proprie esperienze di integrazione dei criteri di investimento responsabile nei portafogli. Questo dialogo riflette l’impegno ecumenico dei promotori del Mensuram Bonam, che vedono nell’unione delle forze cristiane un modo per rafforzare l’efficacia degli investimenti etici e rendere più accessibile il sistema Fci (Faith Consistent Investing) cattolico.

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