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Così il Covid butta a terra Swiss e Lufthansa

Lufthansa

Lufthansa ha subito nel 2020 una perdita record di 6,7 miliardi di euro, mentre la sua filiale elvetica è in rosso di 645 milioni di franchi svizzeri

L’International Air Transport Association (Iata) lo ripete da tempo: se chi si vaccina non sarà messo nelle condizioni, da tutti i Paesi del mondo, di poter tornare a viaggiare, quando la tempesta pandemica sarà finita la maggior parte delle compagnie aeree non sarà più in grado di sollevarsi da terra e avrà già portato i libri contabili in tribunale.

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L’Associazione chiede il patentino vaccinale da parecchio ma è tornata a insistere soprattutto ora che ha fatto sapere che la domanda dei passeggeri ha fatto registrare in gennaio un calo del 72% rispetto al gennaio 2019 (anno preso come riferimento in quanto pre-covid), in ulteriore peggioramento rispetto alla flessione del 69,7% registrata in dicembre su anno.

LUFTHANSA IN PROFONDO ROSSO

I timori di Iata sono certificati dai bilanci delle compagnie. Lufthansa ha appena reso noto di aver subito nel 2020 una perdita record di 6,7 miliardi di euro e prevede un 2021 ancora difficile a causa della pandemia da Covid-19, che ha fatto crollare il settore aereo, con una ripresa molto lenta. La principale compagnia europea, che ha gestito solo il 31% della sua capacità lo scorso anno, si sta preparando per una maggiore domanda a breve termine, dalla seconda metà dell’anno ma non prevede un ritorno al 90% dell’offerta, rispetto al livello del 2019, fino a “metà del decennio”.

E COSì SWISS

Allo stesso modo, la filiale elvetica di Lufthansa, Swiss, per la prima volta negli ultimi 15 anni è piombata in profondo rosso e ha registrato una perdita operativa di 654 milioni di franchi svizzeri. Il fatturato è sceso del 65,2% a 1,85 miliardi di franchi svizzeri.

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