Skip to content

Così Israele intende affrontare Omicron: quarta dose e frontiere blindate

Israele

Niente più viaggi da Israele verso Belgio, Canada, Germania, Italia, Marocco, Portogallo, Stati Uniti, Svizzera, Turchia e Ungheria e nuovo booster per gli over 60

Un nuovo provvedimento del governo che aggiunge dieci nuovi Paesi, fra cui Italia e Stati Uniti, alla lista rossa dei Paesi dove non si può viaggiare a causa del rischio Omicron. è stato approvato dai deputati della Commissione costituzionale della Knesset. Il bando ai viaggi in questi Paesi è entrato in vigore a mezzanotte e durerà almeno una settimana, riferiscono i media israeliani.

I nuovi dieci paesi aggiunti alla lista rossa sono Belgio, Canada, Germania, Italia, Marocco, Portogallo, Stati Uniti, Svizzera, Turchia e Ungheria. Finora gli Stati Uniti non erano mai apparsi in una lista rossa israeliana e si diceva fosse una scelta politica per non rovinare il rapporto tra le due nazioni. A quanto scrive il Jerusalem Post potranno essere fatte eccezioni per nonni di nazionalità straniera in caso di importanti eventi familiari in Israele. Della lista rossa facevano già parte Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Svezia, oltra a Sudafrica e diversi paesi africani.

Leggi anche: Le frontiere aperte spingono gli italiani negli USA per Natale

La misura, riportano i media locali, ha un impatto molto forte per le centinaia di migliaia di israeliani che hanno anche la nazionalità americana. Gli israeliani che vogliono viaggiare verso le nazioni della lista rossa devono chiedere un permesso speciale da un’apposita commissione governativa. I cittadini o i residenti in Israele che tornano da uno di questi Paesi devono invece rimanere in quarantena in alberghi gestiti dallo stato fino al primo test negativo. Dopo devono rimanere in isolamento a casa per sette giorni anche se vaccinati.

Intanto, un gruppo di esperti del ministero della Salute di Israele ha raccomandato la quarta dose del vaccino anti Covid per le persone di oltre 60 anni e per gli operatori sanitari. La decisione è stata accolta dal primo ministro Naftali Bennett che ha parlato in merito di «una grande notizia» per la nazione. Ora la misura deve passare per l’approvazione del direttore generale del ministero della Salute, attesa entro giorni.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su