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Da Prodi a von der Leyen, la storia delle eurofiducie dei Presidenti Ue

von der Leyen

Per l’attuale presidente di Commissione Ue record negativo, ecco tutti i voti dei suoi predecessori

La Commissione europea è l’organo esecutivo dell’Unione europea, responsabile di proporre leggi, monitorare il rispetto del diritto comunitario, gestire il bilancio e rappresentare l’UE a livello internazionale. Dal Trattato di Maastricht del 1993, il Parlamento europeo ha acquisito il potere di votare la fiducia alla Commissione, rendendo questo momento un passaggio cruciale per la legittimazione politica del suo presidente e dei commissari.

IL RECORD NEGATIVO DI URSULA VON DER LEYEN II

Ursula von der Leyen ha iniziato il suo secondo mandato con un risultato poco lusinghiero: con 370 voti favorevoli su 688 presenti, ha ottenuto il 53,78% dei consensi, il livello più basso mai registrato da un presidente della Commissione europea. La percentuale scende al 51,39% considerando l’intero Parlamento, composto da 720 membri. Un confronto impietoso con il suo primo mandato del 2019, quando ottenne 461 voti (61,63%) in un’aula che includeva ancora i parlamentari britannici.

I VOTI DEL PASSATO: DA JUNCKER A PRODI

Mai una Commissione, prima di quella von der Leyen II, aveva iniziato senza superare i 400 voti favorevoli. Nel 2014, Jean-Claude Juncker ottenne 423 voti su 751 (56,32%), mentre José Manuel Barroso, nelle sue due Commissioni, registrò rispettivamente 478 voti nel 2004 (65,3%) e 488 nel 2010 (66,3%). Il record di consensi resta saldamente nelle mani di Romano Prodi, che nel 1999 raccolse 510 voti favorevoli su 626 (81,47%).

Jacques Santer fu il primo presidente della Commissione a sottoporsi al voto di fiducia, come previsto dal Trattato di Maastricht. Ottenne 417 voti su 567 membri, una percentuale favorevole del 72%. Prima del 1995, il Parlamento europeo non aveva alcun ruolo formale nell’approvazione della Commissione.

COSA FA LA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione europea è l’organo esecutivo e motore legislativo dell’Unione europea. Ha il compito di proporre nuove leggi: è l’unica istituzione con il diritto di iniziativa legislativa, presentando proposte al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Ue, che poi le adotteranno nel processo di co-decisione; di monitorare l’applicazione del diritto Ue: come ‘guardiana dei trattati’, garantisce il rispetto delle norme comunitarie, potendo avviare procedure di infrazione contro gli Stati membri; di gestire il bilancio Ue: pianifica e supervisiona l’uso dei fondi europei, assicurando che siano destinati agli obiettivi concordati; di rappresentare l’Ue a livello internazionale (ruolo che anche il presidente del Consiglio europeo svolge): conduce negoziati commerciali e accordi internazionali a nome degli Stati membri; di coordinare le politiche europee: supporta il Consiglio e il Parlamento nel raggiungimento degli obiettivi strategici.

STORIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione europea nasce con i Trattati di Roma del 1957, che istituirono la Comunità economica europea (CEE). Tuttavia le sue radici risalgono alla Alta autorità della CECA, istituita nel 1952. La trasformazione nella moderna Commissione europea avvenne con l’Atto unico europeo del 1986 e successivamente con il Trattato di Maastricht del 1993. Quest’ultimo ampliò significativamente i suoi poteri, evolvendo la funzione della Commissione da un’autorità economica a una politica.

Con il Trattato di Lisbona (2009) la Commissione ha acquisito maggiore centralità, operando in stretta sinergia con le altre istituzioni dell’Ue. Il suo ruolo rimane cruciale nel plasmare l’agenda europea e nel rispondere alle sfide globali. Negli ultimi anni ha acquisito sempre più potere, ad esempio nella gestione delle crisi, dalla pandemia alla crisi energetica, dalla gestione del debito comune alla risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

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