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Dopo due anni la guerra arriva in Russia: attacco con mille uomini a Kursk

Ucraini Guerra

L’esercito di Kyiv, per la prima volta, conduce un attacco nel territorio russo di Kursk a Nord-Est di Sumy. L’Ucraina avrebbe perso 100 soldati mentre almeno cinque sono le vittime civili e 31 i feriti

Ci sono volute 24 ore alla Russia per accorgersi dell’incursione ucraina in territorio russo. Circa mille soldati, decine di carri armati e veicoli da combattimento hanno oltrepassato il confine tra Ucraina e Russia.

INCURSIONE UCRAINA GUIDATA, PER LA PRIMA VOLTA, DA UOMINI DI KYIV

 Non è la prima volta che l’esercito ucraino sconfina in territorio russo ma, come scrive la direttrice dell’IAI Nathalie Tocci su La Stampa, è “la prima volta che questa viene guidata dall’esercito di Kyiv”, alla testa delle precedenti incursioni c’erano cittadini russi dissidenti, appoggiati dall’intelligence militare ucraina.

TENERE ALTO IL MORALE IN UNA REGIONE SOTTO I BOMBARDAMENTI DA DUE ANNI

La regione dalla quale è partito l’attacco è Kursk “a Nord-Est di Sumy in Ucraina, sotto bombardamento costante della Russia da oltre due anni, con migliaia di sfollati ucraini”, scrive ancora la direttrice dell’IAI. Dunque, la ragione dell’incursione potrebbe essere più di natura psicologica che militare. “Per un’opinione pubblica ucraina, demoralizzata dal fatto che da mesi non vede risultati sul campo, un’operazione del genere potrebbe avere come scopo politico anche quello di risollevare il morale interno”, scrive Nathalie Tocci. Ma non solo. Ci sarebbe anche una ragione prettamente militare legata ai ritardi nella fornitura di armi da parte occidentale. “L’esercito ucraino è in difficoltà nell’Est, alla luce dell’insufficienza e della lentezza della fornitura di armi dall’Occidente, un attacco in territorio russo potrebbe aiutare a distrarre e deviare risorse militari russe dal fronte orientale dell’Ucraina alla protezione del territorio russo – continua la prof.ssa Tocci -. È una tattica che naturalmente comporta un costo anche per l’Ucraina: così come le risorse militari russe sono state costrette a deviare verso Kursk, così le risorse militari ucraine sono state rindirizzate verso la Russia: la coperta è corta per tutti, e semmai è più corta per l’Ucraina di quanto non lo sia per la Russia”.

A KURSK UNO DEI MAGGIORI CENTRI PER LA DISTRIBUZIONE DEL GAS RUSSO

La zona di Kursk ha un particolare interesse strategico perché lì si trova “uno dei maggiori centri di distribuzione del gas russo – scrive Lorenzo Cremonesi sul Corriere della Sera -. In particolare, da Sudzha transita il gas naturale per l’Europa: si tratta del gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhhorod, che passa per l’Ucraina e nel 2023 è stato in grado di fornire 14.650 metri cubi, circa la metà dell’export russo per i mercati europei”.

LA PIÙ IMPORTANTE OPERAZIONE RUSSA IN UCRAINA

Quella di martedì scorso dovrebbe essere la più importante operazione ucraina in territorio russo. “Il capo di Stato maggiore a Mosca, Valery Gerasimov, sostiene che l’avanzata sarebbe stata fermata e gli ucraini avrebbero subito perdite ingenti – scrive Cremonesi sul Corriere -. A suo dire, i «nemici» uccisi sarebbero almeno un centinaio, i feriti 215, e i veicoli corazzati distrutti 54. Tutta-via, anche in questo caso, mancano conferme indipendenti, mentre altre fonti riportano scontri cruenti ancora in corso”. Mentre le vittime russe dovrebbero essere 5, insieme a 31 feriti.

PUTIN TUONA CONTRO LA PROVOCAZIONE SU LARGA SCALA E CONVOCA IL GABINETTO DI CRISI

Dal canto suo il presidente russo Vladimir Putin avrebbe “tuonato contro la «provocazione su larga scala» delle forze di Kiev che sarebbero ricorse anche a «bombardamenti indiscriminati» – scrivono Karpinsky e Gambassi su Avvenire -. In una giornata le truppe di Kiev hanno “occupato” tre agglomerati oltre frontiera, partendo da Sumy e spingendosi fino a 25 chilometri oltre il confine russo”. Secondo il Cremlino l’esercito ucraino starebbe “sparando indiscriminatamente con vari tipi di arma, compresi i missili, contro edifici civili, costruzioni residenziali e ambulanze”, riporta Riccardo Ricci, il corrispondente da Mosca per Repubblica. “Nel pomeriggio Putin ha incontrato il ministro della Difesa, Andrej Belousov, il direttore dell’Fsb Aleksandr Bortnikov, il segretario del Consiglio di sicurezza, Sergej Shoigu e il capo di stato maggiore, Valerij Gerasimov – continua Ricci -. All’incontro Gerasimov ha partecipato in videoconferenza, da uno dei punti di controllo operativo”.

LA BATTAGLIA DI KURSK SECONDO IL FATTO QUOTIDIANO: L’ULTIMA VOLTA PREMIÒ L’ARMATA ROSSA

Forse per via dell’atmosfera olimpica Il Fatto Quotidiano titola la notizia dell’incursione ucraina in territorio russo come fosse una competizione sportiva. “Kiev perde in casa e tenta l’assalto in Russia: 5 morti”. Alessandro Parente sul Fatto bolla come insensata la strategia di Kiyv riferendo anche di “diversi analisti che si interrogano al riguardo” e ricorda un avvenimento lontano nel tempo. “Nella battaglia di Kursk della Seconda guerra mondiale – scrive Parente -, il più grande scontro di mezzi corazzati della storia, le milizie naziste provarono a sfondare verso Kursk dopo la loro prima disfatta a Stalingrado, trovando però la sconfitta che lasciò definitivamente l’iniziativa all’Armata Rossa”.

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