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Giappone, chi sarà il successore di Abe

Giappone Abe

Nei giorni scorsi il premier giapponese Shinzo Abe ha annunciato le sue dimissioni per motivi di salute, in quanto ha sofferto per molti anni di colite ulcerosa, una malattia infiammatoria intestinale, ma le sue condizioni sono peggiorate di recente

Già nel 2007 Abe si era dimesso bruscamente da un precedente mandato come primo ministro a causa delle sue lotte con questa malattia, una condizione cronica con cui convive da quando era un adolescente. Con le elezioni interne del prossimo 14 settembre, il partito LDP (Liberal Democratic Party) sta per nominare il successore del primo ministro giapponese. Dopo queste elezioni si terrà una votazione in parlamento, probabilmente il 16 settembre, considerata una mera formalità poiché il LDP controlla entrambe le camere insieme al suo alleato, il partito Komeito. Il LDP ha deciso di optare per un voto ridotto e rapido a cui potevano partecipare solo i deputati e i funzionari regionali del partito.

I candidati che si sfideranno per sostituire Abe sono: Yoshihide Suga, che è il grande favorito, Shigeru Ishiba e Fumio Kishida, che però sono svantaggiati da questo sistema di voto che esclude i militanti di base del partito, dove si trovano i loro più grandi sostenitori. Questo sistema di voto è stato scelto perché la situazione è urgente e serve al più presto un sostituto del primo ministro.

L’anno scorso Abe è diventato il primo ministro più longevo del Giappone. Il suo attuale periodo in carica è iniziato nel 2012. L’attuale premier rimarrà al suo posto fino a quando non verrà scelto un successore. Il premier giapponese è un nazionalista conservatore e ha rafforzato le difese del suo Paese. In questo modo ha aumentato le spese militari, ma non è stato in grado di rivedere l’articolo 9 della costituzione, che vieta un esercito permanente per qualcosa di diverso dall’autodifesa. A livello economico i risultati delle sue politiche sono stati scarsi, soprattutto da parte di un leader che ha vinto tre elezioni generali, ottenendo sempre larghe maggioranze parlamentari.

Abe ha lanciato negli anni scorsi l’Abeconomics, un ambizioso programma di riforme strutturali a favore della crescita economica, attraverso un’espansione monetaria più rapida e stimoli fiscali. Sui principali temi di politica internazionale la capacità del premier giapponese di rimanere in carica tutti questi anni gli ha permesso di trattare con il presidente Usa Trump su molti temi importanti trovandosi spesso d’accordo.

In passato i primi ministri giapponesi spesso si sono dimessi solo dopo brevi periodi, infastidendo le amministrazioni statunitensi che erano sempre costrette a trattare con nuovi leader. Per quanto riguarda l’economia internazionale il Giappone è diventato il primo paese a ratificare il TPP (Trans-Pacific Partnership). I restanti 11 Paesi membri hanno modificato l’accordo, che hanno ribattezzato CPTPP (Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership).

Per il successore del premier giapponese la vera difficoltà sarà quella di vincere la frustrazione tra i conservatori del LDP nei confronti dell’approccio di Abe verso la Cina e la Corea del Sud, con politiche che dovranno essere più dure verso entrambi i Paesi. Dall’altra parte ci si aspetta che il successore di Abe abbia intenzione di migliorare i rapporti con entrambi i Paesi, visto che le opinioni nazionaliste del premier giapponese hanno spesso sollevato tensioni con Cina e Corea del Sud.

Articolo pubblicato su notiziegeopolitiche.net

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