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Gli obiettivi del semestre Ue di presidenza belga
Dalla riforma dei trattati alla proiezione nel contesto internazionale: tutti gli obiettivi del semestre di presidenza belga
L’anno dell’Ue si apre con una grande consapevolezza: l’Ue dovrà continuare a costruire il suo profilo di soggetto autonomo e unito sullo scacchiere internazionale. È questa la sfida maggiore che la presidenza belga è chiamata a gestire avendo come orizzonte temporale le elezioni del Parlamento europeo del prossimo giugno. La presidenza belga dovrà garantire continuità a quella spagnola concludendo quei circa 150 dossier non ancora chiusi, iniziando a impostare i primi passi della futura legislatura (2024-2029).
LA SFIDA ALLA GRANDE COALIZIONE
Le elezioni Europee di giugno saranno le prime a vedere i partiti di destra (alcuni dei quali euroscettici) sfidare la storica e solida maggioranza fra liberali, popolari e socialisti. I partiti conservatori e quelli meno euro entusiasti potrebbero così formare una grande coalizione di destra.
LE PRIORITÀ DEL SEMESTRE UE BELGA
Dopo il semestre belga, seguirà quello ungherese con il premier Orban che spesso ha contestato il rinnovato impegno internazionale dell’Ue. Il primo ministro belga Alexander De Croo, nella tradizionale conferenza stampa di avvio della presidenza, ha spiegato che il suo semestre si concentrerà su sei aree tematiche. Le sei priorità del semestre belga saranno:
- difesa dello stato di diritto, la democrazia e l’unità;
- il rafforzamento della competitività;
- perseguire una transizione verde e giusta;
- rafforzare l’agenda sociale e sanitaria;
- proteggere le persone e i confini;
- promuovere un’Europa globale.
L’UE E IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA
Il premier belga ha anche assicurato che presterà particolare attenzione al mantenimento “del nostro fermo sostegno all’Ucraina”. La guerra, arrivata alla porta dell’Europa due anni fa, impone all’Ue di continuare a sostenere l’Ucraina, il paese che nel febbraio 2022 ha subito l’aggressione della Russia e ha chiesto di avviare il processo di adesione all’Ue. Lo scorso 14 dicembre 2023 il Consiglio europeo ha deciso, all’unanimità ma senza il voto dell’Ungheria, di avviare i negoziati d’adesione con l’Ucraina e la Moldavia. Uno sviluppo che, se da un lato è inevitabile, dall’altro è sfidante da diversi punti di vista. Prima di tutto quello economico. Secondo quanto riportato dall’ISPI la scorsa estate la Commissione europea ha calcolato che l’eventuale ingresso di 9 nuovi Stati membri “costerebbe” circa 257 miliardi di euro in sette anni. Di questi, 186 miliardi costituirebbero il “costo d’ingresso” per la sola Ucraina. Gran parte dei fondi per Kiev riguarda la Politica agricola comune (PAC): ben 97 miliardi, persino più dei 72 miliardi che riceva la Francia.
SEMESTRE UE BELGA: LA POLITICA DEL RIARMO DELL’UE E IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA
Ma non solo. La guerra ha imposto all’Ue di confrontarsi con una politica del riarmo e dare un nuovo e più intenso ritmo alla produzione industriale di forniture belliche. Secondo quanto riferito dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, in una risposta a un’interrogazione parlamentare in materia sono tre le linee d’azione per il potenziamento della produzione industriale di difesa:
- consegna immediata dalle scorte o ridefinizione delle priorità degli ordini;
- acquisto congiunto di munizioni calibro 155 mm;
- aumento della capacità industriale europea.
Borrell ha assicurato che l’Ue consegnare “1 milione di munizioni da artiglieria all’Ucraina” continua ad essere un importante obiettivo politico per l’Ue. Le munizioni saranno consegnate “entro marzo 2024”, dopo aver già consegnato Borrell, “oltre 300mila munizioni terra-terra e 3.200 missili da febbraio 2023”.
SEMESTRE UE BELGA: LA RIFORMA DEI TRATTATI E DEL BILANCIO UE
La presidenza belga dovrà lavorare per iniziare a riformare l’Ue in vista del processo di allargamento e delle future adesioni che potrebbero portare a una Europa a 35. Anche per questo gli Stati membri dovranno trovare un accordo politico sulla revisione intermedia del bilancio pluriennale 2021-2027. “Dobbiamo riformare l’Ue, le sue politiche, i bilanci e le istituzioni, in vista del prossimo possibile allargamento”, ha detto il premier belga.
“Considerati i passi intenzionali compiuti dall’Ue per proseguire l’allargamento, essa ha la responsabilità di ripensare il proprio processo decisionale e di migliorare la propria capacità di parlare con una sola voce”, si legge nel programma della presidenza. Iniziare a lavorare alla riforma dei trattati, inaugurata dalla presidenza spagnola, sarà un altro cardine della presidenza belga. La revisione dei Trattati è necessaria per ripensare all’architettura istituzionale dell’Unione al fine di rafforzarne e ampliarne il ventaglio di risposte alle prossime sfide. Quali sono gli obiettivi del semestre di presidenza belga