La Court of International Trade (CIT) blocca i dazi annunciati nel Liberation Day, poi la Corte d’appello congela la decisione: i dazi di Trump vanno alla sbarra, mentre la guerra commerciale si tramuta in una battaglia giudiziaria
Nelle ultime ore la CIT ha dapprima giudicato “illegittime” le tariffe universali imposte da Trump a inizio aprile, poi è stata smentita dalla Corte d’Appello, che ne ha congelato la decisione.
La guerra dei dazi entra in una nuova fase e approda in tribunale, mentre monta la polemica negli Stati Uniti.
I DAZI ALLA SBARRA
La bomba che trasforma la guerra commerciale in guerra giudiziaria è arrivata nella giornata di ieri, quando la CIT ha emesso una sentenza che ha dichiarato “illegittime” le tariffe universali del 10% e quelle contro il Canada, il Messico e la Cina (invocate in nome dell’International Emergency Economic Powers Act del 1977), accusando l’esecutivo di aver ecceduto i propri poteri e di non aver rispettato le procedure previste dal Trade Act del 1974, in particolare quelle sulla trasparenza e la consultazione pubblica.
La sentenza non si applicherebbe invece sulle misure tariffarie al 25% su auto e componenti, acciaio e allumino, imposte in nome del Trade Expansion Act.
Nella mattinata di oggi nuovo colpo di scena, con la notizia che la Corte d’appello ha congelato lo stop, accogliendo la richiesta di ricorso del governo americano e rinviando gli effetti della decisione della CIT. I ricorrenti nelle cause dovranno rispondere entro il 5 giugno e all’amministrazione entro il 9 giugno.
Una vittoria temporanea per il presidente statunitense, che ha bollato la sentenza della CIT come “politica”, mentre il suo consigliere economico, il falco dei dazi Peter Navarro rilancia: “anche se dovessimo perdere, troveremo il modo per imporre i dazi”.
La sensazione è che, in caso di esito negativo per Trump, la questione possa finire davanti alla Corte Suprema, dove la maggior parte dei giudici è di orientamento conservatore e potrebbe esprimersi in direzione favorevole a Trump.
COS’È LA COURT OF INTERNATIONAL TRADE
La United States Court of International Trade, con sede a New York, è un tribunale federale specializzato che si occupa di tutte le controversie connesse al commercio internazionale.
Istituito nella sua forma attuale nel 1980, il tribunale affonda le radici nel XIX secolo ed esercita giurisdizione esclusiva su casi che riguardano tariffe, regolamenti doganali, trattati e provvedimenti commerciali federali.
Il suo ruolo? Vigilare sull’applicazione delle leggi doganali e garantire che la macchina del commercio internazionale americana operi nel rispetto della legalità. Un compito tecnico, ma dalle enormi implicazioni economiche e politiche.
CHI SONO I GIUDICI DELLA CIT
Il collegio della Court of International Trade è composto da tre giudici, ciascuno nominato da un diverso Presidente degli Stati Uniti, che insieme garantiscono l’imparzialità e l’equilibrio delle decisioni in tema di commercio internazionale.
Nominata da Ronald Reagan, Jane Ann Restani è la più anziana e autorevole della Corte: nata a San Francisco nel 1948, si è laureata in Scienze Politiche all’Università della California, Berkeley, nel 1969 e ha conseguito il titolo di Giurisprudenza a UC Davis nel 1973. Entrata alla Corte di Commercio Internazionale nel novembre 1983, ne ha guidato i lavori come Chief Judge dal 2003 al 2010 e ricopre oggi la carica di Senior Judge.
Gary Stephen Katzmann, scelto da Barack Obama, è approdato alla Corte nel settembre 2016, dopo aver ottenuto la conferma del Senato nel giugno dello stesso anno. Nato a New York nel 1953, Katzmann ha maturato una formazione accademica di altissimo livello: un A.B. a Columbia College, un M.Litt. a Oxford e sia il J.D. sia un Master in Public Policy Management alla Yale University. Prima della nomina, ha servito oltre dieci anni come Associate Justice nella Massachusetts Appeals Court.
Timothy Mark Reif, infine, rappresenta la designazione più recente, proposta proprio da Donald Trump e insediatasi ufficialmente nell’agosto 2019. Nato nel 1959, laureato ad A.B. e Master in Public Administration a Princeton come Fulbright Scholar e poi J.D. alla Columbia Law School, Reif ha costruito gran parte della sua carriera nel campo del commercio internazionale. Ha svolto ruoli chiave nell’U.S. Trade Representative’s Office, è stato Chief International Trade Counsel alla Camera dei Rappresentanti e Consigliere Generale dell’USTR dal 2009 al 2017.