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La fusione Unicredit-Commerzbank? S’ha da fare. Le parole di Lagarde
La presidente Bce Lagarde in audizione presso la commissione Affari economici e monetari al Parlamento europeo
“Non ritiro ciò che ho detto nel 2020: credo che le fusioni transfrontaliere che producono grandi istituzioni bancarie, che possono competere per scala e spessore con grandi istituzioni comprese quelle statunitensi e cinesi, creino grandi vantaggi e siano desiderabili”. Sono le parole della presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione presso la commissione Affari economici e monetari al Parlamento europeo, in riferimento alla vicenda della possibile acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit.
“Non commento specifiche fusioni, perché non è nel mio ruolo, che invece è di supervisione riguardo al fatto che le regole siano rispettate e i criteri siano soddisfatti”, ha evidenziato.
LAGARDE: AUSPICABILI FUSIONI BANCARIE TRANSFRONTALIERE
“Credo di sfondare una porta aperta se dico che se le banche sono relativamente basse, la loro redditività è relativamente bassa, se la loro portata e scala sono significativamente più piccole, i loro standard di competitività sono in svantaggio rispetto alle grandi banche americane e cinesi al momento”, ha aggiunto. “Chiaramente ogni tentativo, specie se su basi transfrontaliere, di allargare, approfondire e rafforzare le banche europee porta un vantaggio. Tenendo a mente che non tutte le fusioni vanno bene e ci sono punti deboli e rischi che vanno considerati nel processo. E dev’essere fatto dagli stakeholder. E vi posso assicurare che la Bce, attraverso il braccio di supervisione e verifica, farà il suo lavoro nel verificare la proposta che verrà avanzata”, ha aggiunto.
LAGARDE: IL MONDO CAMBIA E L’UE STA RESTANDO INDIETRO
La presidente della Bce, in audizione al Pe, ha poi lanciato un allarme: “Il mondo sta cambiando rapidamente e l’Europa sta restando indietro. La diagnosi e la soluzione sono chiare: l’Ue deve unirsi e affrontare le sfide strutturali per aumentare la propria competitività”. Servirà “far progredire l’unione dei mercati dei capitali” e “saranno necessari anche sforzi significativi per rafforzare la resilienza economica dell’Europa e decarbonizzare l’economia. Ciò richiederà investimenti sostanziali nei prossimi anni, che devono provenire sia da fonti private che pubbliche”.
“I progressi in questi settori non solo miglioreranno la capacità dell’Europa di resistere a futuri shock economici, ma aiuteranno anche la Bce a mantenere la stabilità dei prezzi – ha segnalato Lagarde -. Come osservò una volta Jacques Chirac, ‘La costruzione dell’Europa è un’arte. È l’arte del possibile’ “.
LA PRESIDENTE BCE: “RAFFORZATA LA FIDUCIA SUL RIENTRO DELL’INFLAZIONE”
“Guardando al futuro – ha poi sottolineato -, l’inflazione potrebbe aumentare temporaneamente nel quarto trimestre di quest’anno, poiché i precedenti bruschi cali dei prezzi dell’energia scompariranno dai tassi annuali, ma gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia che l’inflazione tornerà al target in modo tempestivo. Ne terremo conto nella nostra prossima riunione di politica monetaria di ottobre”. Le proiezioni dello staff della Bce di settembre prevedono un’inflazione media del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026″, ha segnalato Lagarde.
LAGARDE: “SU TASSI GUARDIAMO DATI, NESSUN IMPEGNO IN ANTICIPO”
Con riferimento ai tassi di interesse, la presidente della Bce ha ricordato che “continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione, concentrandoci sulle prospettive di inflazione, sulle dinamiche dell’inflazione sottostante e sulla forza della trasmissione della politica monetaria. I tassi di riferimento saranno mantenuti sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a raggiungere il nostro obiettivo. Non ci stiamo impegnando in anticipo su un percorso di tasso particolare” ha concluso.