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La Guerra Fredda dei vaccini: gli USA non aprono a chi ha fatto lo Sputnik
Per entrare negli States occorrerà aver fatto Moderna, Pfizer e Johnson & Johnson o i vaccini cinesi Sinopharma e Sinovac, mentre lo Sputnik è escluso
Come prevedibile, le fibrillazioni in campo geopolitico si ripercuotono pure sui vaccini. Gli Stati Uniti per ora non apriranno le frontiere a chi è stato vaccinato con il vaccino russo Sputnik. Negli States potranno andare i viaggiatori provenienti da moltissimi Paesi esteri – inclusa l’Italia – a patto che abbiano fatto il vaccino anti Covid-19 , ma non coloro che hanno ricevuto la doppia fialetta di prodotto russo.
L’allentamento delle restrizioni agli stranieri, stabilito per la prima volta dall’inizio della pandemia, entrerà in vigore questo autunno, presumibilmente nel mese di novembre, e includerà chi è stato vaccinato con prodotti approvati dalla Food and drug administration (Fda).
Tra questi vaccini, oltre a Moderna, Pfizer e Johnson & Johnson utilizzati negli Stati Uniti, figurano anche i cinesi Sinopharma e Sinovac. L’eliminazione dello Sputnik dalla lista dei vaccini accettati lascerà fuori cosi centinaia di migliaia di cittadini russi e di altre nazioni che hanno acquistato il prodotto.
IN QUANTI PAESI USANO LO SPUTNIK?
L’Unione europea non ha ancora preso una posizione definitiva sul vaccino russo. Questo non ha fermato però Ungheria e Slovacchia (dove però nessuno lo vuole), che lo stanno somministrando alla popolazione. Nel cuore del nostro Paese, anche San Marino si affida a Sputnik. Al di fuori dell’Ue, è usato in Bielorussia, Argentina, Bolivia, Algeria, Palestina, Venezuela, Paraguay, Turkmenistan, Emirati Arabi Uniti, Iran, Repubblica di Guinea, Tunisia, Armenia, Messico, Nicaragua, Libano, Myanmar, Pakistan, Mongolia, Bahrain, Montenegro, Saint Vincent e Grenadines, Kazakistan, Uzbekistan, Gabon, Filippine, Bosnia Herzegovina e Serbia.
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Intanto la Russia ieri ha registrato 21.559 casi di Covid, contro i 22.236 casi conteggiati del giorno precedente. Il dato si accompagna a un incremento di 852 vittime ed è legato alla scarsa penetrazione della campagna vaccinale tra la popolazione.